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Sci: la presciistica salva le ginocchia

La stagione sciistica è promettente, gli sci sono stati controllati, tuta e scarponi a posto, vacanza e skipass prenotati…pronti a partire. Sicuri di non aver dimenticato niente? Almeno due mesi prima di mettere scarponi e sci, la preparazione presciistica salva le ginocchia dai traumi.

Secondo la Federazione Internazionale Sci, il 40% degli infortuni sulla neve riguarda le ginocchia, anche tra i campioni mondiali di sci. «Muscoli delle gambe, legamenti e ginocchia vanno preparati bene prima di scendere sulle piste da sci – dice il dott. Federico D’Amario, responsabile di Ortopedia protesica e Ricostruttiva di anca e ginocchio di Humanitas San Pio X  -. Slalom e discese, sia per i campioni sia per i meno esperti, sottopongono il ginocchio a continue forze di flessione, rotazione, torsione, mentre i legamenti sono posti continuamente sotto uno stress che mette a dura prova la loro capacità di resistenza, specie in caso di cadute. Questo non significa che sciare sia pericoloso per le ginocchia, anzi. Se ginocchia, muscoli, legamenti e articolazioni sono ben allenate durante tutto l’anno, e se la preparazione presciistica inizia per tempo, ma anche il cuore è allenato alla fatica e alla resistenza fisica, via libera alle discese, sempre in sicurezza».

Distorsione del ginocchio: il trauma più frequente sulle piste da sci

Può capitare di cadere mentre si scia. Anzi, capita più di frequente quando si è stanchi, al pomeriggio di un’intensa giornata sugli sci. «Una distorsione del ginocchio da caduta in pista – continua l’esperto – può comportare rottura dei legamenti crociati, collaterali e mediale, ma soprattutto del LCA (legamento crociato anteriore), a cui può associarsi una frattura del piatto tibiale, ovvero la parte della tibia più vicina al ginocchio, oppure una lesione dei menischi. In questi casi, sia che la lesione sia lieve, sia che si tratti di una lesione grave o complicata da una frattura, la stagione sciistica si può dire conclusa per lo sciatore. Tuttavia, il tipo di intervento e trattamento, se sia richiesta la chirurgia di ricostruzione di uno o più legamenti, o la sintesi della frattura, oppure il riposo e la fisioterapia, dipendono dal tipo di lesione».

Prepararsi per tempo non è una perdita di tempo

Prima di arrivare agli impianti di risalita, bisogna essere allenati – sottolinea il dott. Federico D’Amario -, non solo per la performance, ma soprattutto per la sicurezza delle proprie ginocchia e gambe, ma anche caviglie, spalle, mani e polsi. La ginnastica presciistica andrebbe praticata da tutti, anche dai più piccoli, ma con particolare attenzione agli over40, specie se durante l’anno non si svolge una regolare attività fisica. Gli esercizi di rinforzo muscolare e la preparazione al gesto sportivo necessario per discese e slalom, infatti, aiuta ad avere un buon tono muscolare di tutto il corpo: della zona addominale, il cosiddetto core, che permette di mantenere la stabilità della parte superiore del corpo; delle gambe, ovvero i quadricipiti e i muscoli stabilizzatori dei polpacci, che favoriscono il controllo dei movimenti della parte inferiore del corpo. Infine, da non dimenticare che lo sci è un’attività sportiva impegnativa anche per il cuore, e una buona preparazione presciistica prevede anche attività fisica aerobica per allenare anche l’apparato cardiorespiratorio. Meglio però evitare il fai-da-te della preparazione atletica, ma rivolgersi a specialisti, specie se già si ha un problema al ginocchio, oppure dolore anche sporadico. Infatti, lo sci può non essere sconsigliato, ma uno specialista può valutare lo stato del ginocchio e dare consigli personalizzati sulla preparazione presciistica, lo stile di sciata e i modi più adeguati per “sostenere” le ginocchia durante le discese».

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