COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 6951 1
PRENOTAZIONE SSN
+39 02 6951 6000

LUNEDì – VENERDì
dalle 10.30 alle 12.00 e dalle 14 alle 16.30
SABATO CHIUSO

PRENOTAZIONE PRIVATI, ASSICURATI, CONVENZIONATI
+39 02 69 51 7000

LUNEDì – VENERDì
dalle 8.00 alle 19.00
SABATO - dalle 08.00 alle 13.00

PRENOTAZIONE PRELIEVI
02 69517000

Dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00

HUMANITAS PER LEI
+39 02 69 51 5151

Dal lunedì al venerdì
Privati, Assicurati e Convenzionati
dalle 9 alle 17

SSN dalle 10:30 alle 17

CENTRO PRIMO INTERVENTO ORTOPEDICO

Dal lunedì alla domenica
Dalle 8.00 alle 20.00

+39 02 69 51 5555

Il servizio è effettuato in regime privato.

Vulvodinia: è possibile guarire?

Sono ancora troppe le donne che in età fertile, giovanissime, ma anche dopo la menopausa, soffrono di vulvodinia e ancora non lo sanno. Infatti, specie in giovane età, i sintomi caratteristici della vulvodinia possono essere interpretati come conseguenza di infezioni ricorrenti, ad esempio episodi frequenti di candidosi vaginale. Pertanto, la donna viene curata per l’infezione, senza però  risolvere  i suoi sintomi e sentirsi veramente guarita.

Ne parliamo con la dottoressa Raffaela Cinzia Di Pace, ginecologa specializzata in disturbi del dolore sessuale di Humanitas San Pio X. 

Oggi si parla molto di vulvodinia, e questo ha permesso a tante donne di informarsi adeguatamente non solo sulla natura dei propri disturbi, ma anche di trovare i ginecologi esperti in questa malattia. Tuttavia, solo il 15% delle donne in età fertile che si è rivolta a uno specialista ha ricevuto una diagnosi di vulvodinia: nella maggioranza dei casi, invece, prima di rivolgersi a ginecologi esperti in vulvodinia, le donne affrontano diverse visite, costi e terapie che le lasciano insoddisfatte. 

In Humanitas San Pio X, la donna con impegnativa del proprio medico di famiglia per prima visita ginecologica per vulvodinia paga la prestazione con il ticket in regime SSN.

Vulvodinia: dall’informazione alla terapia

La vulvodinia è una patologia complessa che purtroppo richiede alla donna tempi molto lunghi, spesso anni, per arrivare alla diagnosi. Dal riconoscere la vulvodinia come causa dei disturbi riferiti, che spesso influenzano negativamente la sua qualità di vita (sociale, sessuale, di relazione, sportiva, lavorativa e di studio), dipende infatti la terapia e la guarigione da questa malattia. Bruciore e dolore a livello vulvare e vaginale, irritazione dei tessuti, dolore durante i rapporti sessuali, sensazione di gonfiore, secchezza vaginale, impossibillità a rimanere seduta, sono sintomi caratteristici che, nella vulvodinia possono diventare un dolore cronico difficile da gestire senza ricorrere a trattamenti specifici. Infatti, la vulvodinia non si risolve spontaneamente.  

È possibile guarire dalla vulvodinia?

Per intraprendere il percorso di cura specifico per la vulvodinia e i disturbi con cui si manifesta, spesso diversi da donna a donna, è necessario iniziare dalla visita ginecologica per vulvodinia che viene effettuata da un ginecologo specializzato in disturbi del dolore sessuale, come una normale visita ginecologica, ma con specifici esami sia per escludere la presenza di infezioni, sia per valutare la presenza di dolore a stimoli non dolorosi (allodinia) con test del toccamento (Cotton Swab Test) che prevede il tocco in specifici punti della vulva con un apposito cotton-fioc inumidito.

Una volta escluse altre patologie che possono avere sintomi comuni con la vulvodinia, come ad esempio vaginismo, infezioni, problemi neurologici, il trattamento prevede approcci diversi a volte anche multidisciplinari. 

Quali sono le terapie per la vulvodinia?

Se l’impatto sulla qualità della vita e sulla sessualità ha ormai creato ansie e preoccupazioni eccessive occorre lavorare anche con uno psicologo. La vulvodinia infatti ha un forte impatto sulla sfera sessuale e psicologica della donna in età fertile, e richiede il supporto del ginecologo specializzato in disturbi del dolore sessuale e di uno psicoterapeuta.

Altre volte invece si instaura una particolare contrattura della muscolatura dell’ingresso vaginale che deve essere risolta con una riabilitazione del pavimento pelvico con un’ostetrica o un fisioterapista, specializzati in queste particolari tecniche riabilitative.

La cura può prevedere la somministrazione di farmaci sistemici o locali: anestetici, antidepressivi triciclici o sostanze con azione neurogena che riescono a modulare la sensazione dolorosa; in casi specifici, lo specialista può valutare l’opportunità di infiltrazioni di anestetici o antinfiammatori, oppure trattamenti specifici per la rieducazione del pavimento pelvico.

Visite ed esami

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici