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Aceto balsamico

Cos’è l’aceto balsamico?

L’aceto balsamico è un tipo di aceto italiano prodotto da mosto d’uva filtrato, cotto e fermentato con alcool e acetica in contemporanea. È color marrone scuro e molto aromatico.

L’aceto balsamico detto “tradizionale” viene prodotto con mosto d’uva provenienti dalla provincia di Modena e Reggio Emilia (prodotto con marchio DOP, Denominazione di Origine Protetta). In vendita, però, si trova anche l’aceto balsamico di Modena “non tradizionale”, a cui è riconosciuta l’Indicazione Geografica protetta (IGP).

Quali sono le proprietà nutrizionali?

  • 100 millilitri di aceto balsamico apportano circa 88 calorie e contengono approssimativamente:
  • 77 g di acqua
  • 27 mg di calcio
  • 17 g di carboidrati
  • 0,72 mg di ferro
  • 19 mg di fosforo
  • 12 mg di magnesio
  • 112 mg di potassio
  • 0,49 g di proteine
  • 23 mg di sodio
  • 0,08 mg di zinco
  • 15 g di zuccheri

 

Quando non consumare l’aceto balsamico?

Si sconsiglia l’uso di tale condimento alle persone che soffrono di diabete poiché può influenzare le quantità di glucosio e insulina contenute nel sangue e potrebbe quindi avere un effetto additivo se combinato con altri farmaci per il trattamento di tale patologia. È inoltre sconsigliato aisoggetti sotto trattamento con farmaci antipertensivi poiché l’aceto balsamico sembra essere in grado di abbassare la pressione sanguigna. In ogni caso, si consiglia di chiedere il parere del proprio medico in caso di perplessità.

Reperibilità dell’aceto balsamico

L’aceto balsamico è acquistabile tutto l’anno ed è facile da reperire.

Possibili benefici e controindicazioni

Tra le proprietà benefiche dell’aceto balsamico va menzionato il contenuto elevato di sali minerali, che rallentano l’attività gastrica, senza appesantirla, e aumentano il senso di sazietà. Ha importanti proprietà disinfettanti antibatteriche e antivirali. I polifenoli dell’uva lo rendono un alimento antiossidante in grado di rafforzare il sistema immunitario, di combattere l’azione dannosa dei radicali liberi e di rallentare l’invecchiamento cellulare. Grazie al limitato apporto calorico è un condimento (a differenza di altri) che si presta a essere utilizzato anche nelle diete ipocaloriche e non contiene colesterolo, per cui può essere consumato anche da chi ha problemi cardiovascolari.
Si sconsiglia il consumo di aceto alle persone che soffrono di gastrite o reflusso gastro-esofageo, poiché in ceri casi potrebbe peggiorar i sintomi connessi a tali disturbi.

Disclaimer
Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto nutrizionista.

Ablazione della fibrillazione atriale

Ablazione della fibrillazione atriale

 

Che cos’è la fibrillazione atriale?

La fibrillazione atriale è un’aritmia cardiaca caratterizzata da attività atriale rapida e non ritmica, con perdita della contrazione degli atri. Gli atri infatti non risultano più in grado di espellere tutto il sangue, che pertanto resterà in parte all’interno delle camere con il pericolo che si formino coaguli. Questo ritmo alterato è assolutamente compatibile con la vita, ma può provocare complicanze potenzialmente molto invalidanti.

La fibrillazione atriale può essere causata, tra l’altro, da difetti delle valvole cardiache o difetti cardiaci congeniti, dall’assunzione di farmaci, caffeina, tabacco e consumo di alcol, dall’ipertiroidismo o altri squilibri metabolici e dall’apnea notturna. In gran parte dei casi, la fibrillazione atriale viene dunque determinata da una malattia cardiovascolare, ma è possibile che si manifesti anche in soggetti che non soffrono di alcuna cardiopatia. In questo caso, solitamente si parla di fibrillazione atriale isolata (30% dei casi). Se alla fibrillazione atriale è correlato anche un vizio strutturale del cuore si tratta di fibrillazione atriale concomitante (50% dei casi). In alcuni individui colpiti da fibrillazione atriale non si manifesta nessun sintomo, o se sono presenti non vengono riconosciuti dal paziente, che si limita ad adeguare il proprio stile di vita. Questi soggetti spesso vivono senza rendersi conto della loro condizione fino al momento in cui questa non viene riscontrata dal medico in occasione di un esame obiettivo o di un elettrocardiogramma. I pazienti che invece presentano sintomi, più frequentemente segnalano palpitazioni, dispnea, debolezza o affaticabilità, di rado sincope e dolore toracico.

Viene effettuata la diagnosi attraverso esame obiettivo, elettrocardiogramma o ECG holter delle 24 ore. Clinicamente, a seconda del modo di presentazione, la fibrillazione atriale viene suddivisa in parossistica (quando gli episodi si manifestano, ma si risolvono spontaneamente in un tempo inferiore a una settimana), persistente (quando l’episodio aritmico non si interrompe spontaneamente ma solo attraverso interventi terapeutici esterni) e permanente (quando gli interventi terapeutici si sono rivelati inefficaci).

 

Che cos’è l’intervento di ablazione chirurgica della fibrillazione atriale?

Quando sia la terapia farmacologica sia un’eventuale cardioversione elettrica si siano rivelati inefficaci nel controllo del ritmo o della frequenza, se si manifestano gravi sintomi invalidanti, il trattamento di scelta nel cercare una soluzione al problema in caso di fibrillazione atriale isolata può essere un’ablazione transcatetere. Se anche l’ablazione transcatetere risulta inefficace, è possibile effettuare un’ablazione chirurgica con la chiusura dell’auricola sinistra: ci saranno probabilità di riuscita sicuramente più elevate a scapito di una maggiore invasività.

In caso di fibrillazione atriale correlata ad un’altra patologia strutturale del cuore, si eseguirà l’intervento seguendo le modalità e l’approccio richiesto dalla patologia cardiaca strutturale (sternotomia o minitoracotomia con circolazione extracorporea o a cuore battente). In caso di fibrillazione atriale isolata di tipo parossistico, è possibile eseguire l’intervento di ablazione attraverso una doppia toracoscopia a cuore battente, con un’invasività minima. In caso di fibrillazione atriale persistente o cronica, verrà effettuato un intervento di ablazione in minitoracotomia, con l’ausilio della circolazione extracorporea.

La probabilità di ripristino del ritmo normale del cuore (ritmo sinusale) può variare dal 70 al 90% in base al tipo di fibrillazione atriale e alla durata della fibrillazione prima di essersi sottoposti all’intervento.

 

L’intervento di ablazione chirurgica della fibrillazione atriale è pericoloso o doloroso?

I rischi associati a questo tipo di intervento sono il sanguinamento, le infezioni, il danno neurologico e il possibile impianto di un pace-maker.

 

Follow-up

Dopo l’intervento il paziente viene trasferito in terapia intensiva, per restare sotto osservazione per 12-24 ore, prima di essere ritrasferito in reparto di degenza. Dopo 4 o 5 giorni dall’intervento il paziente può essere dimesso dall’ospedale ed essere trasferito direttamente presso un centro di riabilitazione cardiologica, dove resterà ricoverato per circa 15 giorni o direttamente a domicilio a seconda dei casi.

Cloralio idrato

Cloralio idrato

 

Il Cloralio idrato si usa per curare i problemi del sonno. Si utilizza anche nella cura dei sintomi dell’astinenza da alcol o nella loro prevenzione. Si può usare come sedativo prima di certe terapie o per minimizzare l’ansia collegata a cure o ad astinenza da numerose sostanze che danno dipendenza.

 

Che cos’è il Cloralio idrato?

Si tratta di un sedativo ipnotico che opera facendo diminuire l’attività del sistema nervoso centrale, provocando sonnolenza e facilitando così il sonno.

 

Come si prende il Cloralio idrato?

Di solito il cloralio idrato si assume per bocca.

 

Effetti collaterali del Cloralio idrato

Tra gli eventuali effetti collaterali del cloralio idrato troviamo anche:

diarrea

capogiri

sonnolenza

gas

nausea

sapore cattivo in bocca

disturbi di stomaco

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazioneo di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

disorientamento

vomito

 

Controindicazioni e avvertenze

Il Cloralio idrato non si può usare in caso di certi problemi renali, epatici o cardiaci o di seria infiammazione gastrica. Il suo utilizzo non è indicato neanche in presenza di assunzione di dofetilide, antistaminici o sodio oxibato.

Il Cloralio idrato può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi, principalmente se presa in combinazione ad alcol o altri farmaci. Inoltre, può dare dipendenza.

Prima di prenderlo è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando nello specifico arsenico, cisapride, dofetilide, antistaminici, barbiturici, paraldeide, sodio oxibato, diuretici e anticoagulanti

se si soffre (o si ha sofferto) di infiammazioni dell’esofago, ulcere, patologie del sangue, depressione o disturbi renali, epatici o cardiaci

in presenza di pensieri suicidi (anche in passato)

in presenza di abuso di sostanze e dipendenze (anche in passato)

se si ha in programma un intervento chirurgico agli occhi

nell’eventualità di gravidanza o allattamento

Durante la cura è meglio evitare di consumare alcolici o farmaci che provocano sonnolenza, per esempio sedativi o tranquillanti.

 

Clorazepato

Clorazepato

 

Il Clorazepato si usa nella terapia dell’ansia, di certe forme di convulsioni e dei sintomi dell’astinenza da alcolici.

 

Che cos’è il Clorazepato?

Si tratta di una benzodiazepina. Opera frenando la velocità di movimento di certe molecole nel cervello, minimizzando così l’ansia e provocando, in certi casi, sonnolenza.

 

Come si prende il Clorazepato?

Il Clorazepato si assume per bocca, di solito in forma di pastiglie.

 

Effetti collaterali del Clorazepato

Tra gli eventuali effetti collaterali del clorazepato troviamo anche:

vista appannata

problemi di coordinazione

confusione

capogiri

sonnolenza

secchezza della bocca

dolore alla testa

senso di avere la testa leggera

nervosismo

disturbi di stomaco

instabilità

debolezza inusuale

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in preenza di:

rash

orticaria

prurito

disturbi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

minzione diminuita o diminuzione della quantità di urine prodotte

vista doppia

alterazioni o disturbi d’umore

nuove convulsioni o peggioramento di quelle preesistenti

problemi a parlare

pensieri suicidi o tentativi di suicidio

tremori

insonnia

 

Avvertenze

Il Clorazepato non si deve prendere in presenza di glaucoma ad angolo stretto o di seri disturbi epatici. Inoltre non è indicato in presenza di assunzione di sodio oxibato.

Il Clorazepato può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi, principalmente quando preso in combinazione con alcolici o altri farmaci che possono provocare sonnolenza. Inoltre può dare dipendenza o tolleranza, principalmente quando preso per lunghi periodi o in dosi elevate; per questo è meglio rispettare la prescrizione del dottore e non smettere repentinamente l’assunzione, pena i sintomi di una vera e propria astinenza.

Prima di cominciare a prendere clorazepato è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando nello specifico idantoine, rifampicina, cimetidina, clozapina, disulfiram, inibitori della proteasi dell’HIV, contraccettivi ormonali, metadone, nefazodone, omeprazolo, sodio oxibato o acido valproico

se si soffre (o si ha sofferto) di glaucoma, disturbi epatici o renali, convulsioni, disturbi muscolari, patologie del sangue o polmonari, problemi psichiatrici o dell’umore o psicosi

in presenza di pensieri suicidi

in presenza di abuso o dipendenza da alcolici o di sostanze (anche in passato)

nell’eventualità di gravidanza o allattamento

Clorpropramide

Clorpropramide

 

La Clorprompramide si usa per gestire il diabete di tipo 2 nelle persone che non riescono a tenere sotto controllo il livelli di zuccheri nel sangue tramite la combinazione di dieta e attività fisica. Deve ugualmente venire presa dentro a un programma di alimentazione ed esercizio idoneo.

 

Che cos’è la Clorpropramide?

Si tratta di un antidiabetico che opera facilitando il rilascio di insulina da parte del pancreas. In questa maniera favorisce la riduzione dei livelli di zuccheri nel sangue.

 

Come si prende la Clorpropramide?

La Clorpropramide si prende per bocca in forma di pastiglie. Si può prendere da sola o combinata con altri medicinali antidiabetici.

 

Effetti collaterali della Clorpropramide

La Clorpropramide può condurre a ipoglicemia, principalmente dopo attività fisica prolungata, se si consumano alcolici o se non si fanno tutti i pasti. Inoltre può accrescere il pericolo di morte a ragione di patologie cardiache e accrescere la sensibilità della cute al sole.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

capogiri

dolore alla testa

nausea

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

stato confusionale

urine scure

febbre, brividi o dolore alla gola continuo

battito cardiaco irregolare

ipoglicemia (ansia, sonnolenza, battito cardiaco irregolare, senso di svenimento, capogiri o dolore alla testa gravi o continui, tremori, sudorazione inusuale, debolezza)

disturbi alla vista gravi o continui

lividi o emorragie

stanchezza o debolezza eccessive

ittero

 

Controindicazioni e avvertenze

La Clorpropramide non si deve prendere in presenza di chetoacidosi diabetica o coma diabetico, di diabete di tipo 1, acidosi o ustioni moderate-gravi o seri probldisturbiemi epatici, renali, tiroidei o endocrinologici.

La Clorpropramide può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi, principalmente se presa in combinazione ad alcolici o altri farmaci che possono provocare sonnolenza. Inoltre prenderlo contemporaneamente degli alcolici accresce il pericolo di ipoglicemia.

Prima di cominciare a prendere clorpropramide è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali (nello specifico ai sulfamidici, al celecoxib, ai diuretici, alla glipizide, al probenecid, al sulfametoxazolo, al valdecoxib o alla zonisamide) o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando nello specifico betabloccanti, ACE inibitori, anticoagulanti, antifungini azolicim cloramfenicolo, clofibrato, fenfluramina, insulina, MAO inibitori, Fans, fenilbutazopne, probenecid, chinoloni, salicilati, sulfamidici, acidificanti delle urine, calcio antagonisti, corticosteroidi, decongestionanti, diazossido, diuretici, estrogeni, anticoncezionali ormonali, isoniazide, niacina, fenotiazione, fenitoina, rifamicine, simpatomimetici, medicinali per la tiroide, gemfibrozil e barbiturici

se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi epatici, renali, gastrointestinali, alla tiroide o al cuore, febbre elevata, serie infezioni o diarrea, livelli alti di acidi nel sangue, seri traumi, disturbi ematici o ormonali, bassi livelli di sodio nel sangue, mancanza di G6PDH o sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (ADH)

se si consumano alcolici

se si ha in programma un intervento chirurgico

in presenza di gravidanza o allattamento

È meglio avvertire dottori, dentisti e chirurghi che si assume clorpropramide.

Clortalidone

Clortalidone

 

Il Clortalidone si usa nella cura della pressione elevata. In combinazione con altri medicinali si può utilizzare anche per curare la ritenzione idrica provocata dai medicinali o da disturbi come lo scompenso cardiaco o problemi renali o epatici.

 

Che cos’è il Clortalidone?

Il Clortalidone opera accrescendo l’eliminazione di sodio e potassio tramite le urine. In questa maniera favorisce l’eliminazione di quantità maggiori di acqua.

 

Come si prende il Clortalidone?

Il Clortalidone si prende per bocca in forma di pastiglie.

Qualche volte alla sua prescrizione viene abbinata quella di un integratore di potassio.

 

Effetti collaterali del Clortalidone

Il Clortalidone può accrescere la sensibilità della cute al sole. Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

costipazione

capogiri

dolore alla testa

senso di avere la testa leggera, principalmente quando ci si alza o si sta in piedi

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

sonnolenza

secchezza della bocca

impotenza

infiammazione del pancreas

dolori o crampi muscolari

nausea

battito cardiaco accelerato o irregolare

irrequietezza

sete inusuale

stanchezza o debolezza inusuali

vomito

ittero

 

Controindicazioni e avvertenze

Il Clortalidone non si deve prendere nell’eventualità in cui non si riesca ad urinare.

La terapia può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi, principalmente se il clortalidone si prende in combinazione con alcolici o altri farmaci. Inoltre i capogiri collegati alla sua assunzione possono aggravarasi con alte temperature, l’attività fisica e la febbre.

Prima di cominciare a prendere clortalidone è fondamentale avvertire sempre il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali (nello specifico ai tiazidici o ai sulfamidici) o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando nello specifico diazossido, glicosidi della digitale, ketanserina o litio

se si soffre (o si ha sofferto) di gotta, bassi livelli ematici di sodio o potassio, patologie renali, lupus, allergie o asma bronchiale

in presenza di gravidanza o allattamento

Dabrafenib

Dabrafenib

 

Il drabafenib si usa nella terapia del melanoma.

 

Che cos’è il dabrafenib?

Il dabrafenib opera frenando l’attività di certi enzimi che possono incitare la propagazione delle cellule tumorali.

 

Come si prende il dabrafenib?

Il dabrafenib si assume per bocca, da solo o anche combinato con il trametinib.

Deve essere preso a stomaco vuoto, con un bicchiere d’acqua, almeno un’ora prima o due ore dopo un pasto.

 

Effetti collaterali del dabrafenib

Il dabrafenib può far diminuire l’efficacia degli anticoncezionali ormonali. Inoltre può accrescere il pericolo di sviluppare certe forme tumorali, di serie emorragie o trombi (principalmente se preso insieme al trametinib), di gravi disturbi cardiaci e alla vista e di febbre elevata collegata a pressione bassa, capogiri o disturbi renali. Infine, il dabrafenib può far crescere gli zuccheri nel sangue.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

dolore alla schiena

costipazione

tosse

diminuzione dell’appetito

diarrea

caduta dei capelli

dolore alla testa

mali muscolari o articolari

leggero dolore di stomaco

nausea

sudorazioni notturne

irritazione a naso o gola

ispessimenti della cute

stanchezza

vomito

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash (anche se simile ad acne)

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

sanguinamenti gengivali, dal naso, dagli occhi, dal retto o dalla vagina

sangue nelle urine

cute arrossata, gonfia, con vesciche o che si desquama

intensi dolori alla schiena o allo stomaco, collegati o meno a nausea o vomito

pizzicore, male, arrossamenti o gonfiore dei palmi delle mani o delle piante dei piedi

stanchezza o debolezza inusuali

ittero

 

Controindicazioni e avvertenze

In presenza di assunzione di antiacidi è meglio domandare al dottore o al farmacista cosa fare.

Prima di prenderlo è fondamentale avvertire il dottore:

di possibili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale, a cibi o ad altre sostanze

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando nello specifico claritromicina, gemfibrozil, ketoconazolo, nefazodone, ritonavir, carbamazepina, H2 antagonisti, idantoine, fenobarbital, PPI, rifamicine, iperico, dexametasone, anticoncezionali ormonali, midazolam e warfarin

se si soffre (o si ha sofferto) di problemi emorragici, trombi, disturbi cardiaci, iperglicemia o diabete, problemi epatici o renali, disturbi alla vista, mancanza di G6PDH o disturbi alla cute

in presenza di esposizione cronica al sole

in presenza di interventi chirurgici o procedure dentistiche programmati

in presenza di gravidanza o allattamento

 

È fondamentale avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di dabrafenib.

Durante la terapia e per qualche settimana dopo averlo interrotto, le donne in età fertile devono usare metodi contraccettivi efficienti. È sempre meglio domandare consiglio a questo riguardo al proprio dottore.

Darbepoetina alfa

Darbepoetina alfa

 

La darpepoetina alfa si usa soprattutto nella terapia dell’anemia in persone con scompenso cronico renale e con certe tipologie di tumore.

 

Che cos’è la darbapoetina alfa?

La darbepoetina alfa opera incitando la creazione di globuli rossi nel midollo osseo.

 

Come si prende la darbapoetina alfa?

La darbepoetina alfa si assume tramite iniezioni sottocutanee o infusioni in vena.

 

Effetti collaterali della darbapoetina alfa

L’assunzione di darbepoetina alfa si può collegare a seri effetti collaterali a livello cardiovascolare.

Di solito, il pericolo di effetti collaterali è più alto in presenza di assunzione di dosi alte del medicinale.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

costipazione

tosse

diarrea

capogiri

dolore alla testa

mali muscolari, articolari, alla schiena o allo stomaco

nausea

vomito

male, gonfiore, irritazione, arrossamenti o lividi sulla zona di iniezione

stanchezza o debolezza

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione o male al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

disturbi alla vista

confusione

svenimenti

battito cardiaco accelerato o irregolare

sintomi simil influenzali

debolezza a una parte del corpo

arrossamenti, sensibilità o gonfiore ai polpacci

convulsioni

diarrea intensa, capogiri, dolore alla testa, dolore allo stomaco o vomito

debolezza o stanchezza intensi o continui

problemi a parlare

male o intorpidimento repentino di un braccio o una gamba

improvviso fiato corto

gonfiore di braccia o gambe

 

Controindicazioni e avvertenze

La darbepoetina alfa può non essere indicata in presenza di pressione molto elevata o in caso di certi disturbi ai globuli rossi.

Prima della somministrazione è fondamentale avvertire il dottore:

di possibili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale, a cibi o altre sostanze

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi

se si soffre (o si ha sofferto) di bassi livelli ematici di vitamine del gruppo B o acido folico, patologie del sangue, pressione elevata, disturbi cardiaci, sangue nelle feci, convulsioni, cancro, disturbi al midollo osseo o patologie infiammatorie

in presenza di traumi o infezioni recenti

in presenza di gravidanza o allattamento

La darbepoetina alfa può minimizzare le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi. Questo effetto collaterale può aggravarsi consumando alcolici e certi farmaci.

Prima che la terapia dia risultati possono dover passare da 2 a 6 settimane. Nell’eventualità in cui non si vedano miglioramenti o che le condizioni di salute peggiorino è meglio avvertire il proprio dottore.

Rosuvastatina

Rosuvastatina

 

La rosuvastatina si usa per minimizzare i livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue, in maniera da frenare l’aterosclerosi e diminuire di conseguenza il pericolo di infarto e ictus.

 

Viene anche utilizzato nella terapia di certe persone che altrimenti dovrebbero venire sottoposti a trattamenti per riaprire vasi sanguigni del cuore bloccati.

 

Che cos’è la rosuvastatina?

La rosuvastatina opera minimizzando la sintesi di sostanze grasse, colesterolo compreso, da parte dell’organismo. Inoltre accresce i livelli di colesterolo “buono” (HDL).

 

Come si prende la rosuvastatina?

La rovusastatina si prende per bocca. La sua assunzione si deve combinare cona una dieta adeguata.

 

Effetti collaterali della rosuvastatina

La rosuvastatina può provocare disturbi epatici o miopatie. Inoltre può modificare i livelli di zuccheri nel sangue.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

costipazione

dolore alla testa

nausea

dolore allo stomaco

debolezza

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione o male al petto

gonfiore a bocca, viso, labbra, gola o lingua

raucedine inusuale

urine scure o sangue nelle urine

alterazioni nella quantità di urina prodotta

confusione

depressione

mali articolari o muscolari

disturbi di memoria

sensibilità o debolezza muscolare (con o senza febbre o affaticamento)

cute arrossata, gonfia, con vesciche o che si desquama

dolore alla testa serio o continuo

nausea o vomito intenso o continuo

intenso dolore allo stomaco o alla schiena (con o senza nausea o vomito)

gonfiore di mani, caviglie o piedi

sintomi di disturbi renali

insonnia

 

Controindicazioni e avvertenze

La rosuvastatina può non essere indicata in caso di disturbi al fegato. Inoltre non si dovrebbe prendere durante la gravidanza e l’allattamento.

Prima di cominciare la terapia è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri farmaci o ad cibi e altre sostanze

degli altri medicinali, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico colchicina, ciclosporina, daptomicina, fibrati, niacina, dronedarone, eltrombopag, itraconazolo, anticoagulanti, cimetidina, ketoconazolo, sirolimus, spironolattone e tacrolimus

se si soffre (o si è sofferto) di disturbi muscolari, pressione bassa, gravi infezioni, disturbi renali, epatici o alla tiroide, diabete o iperglicemia, convulsioni, incremento dei livelli ematici di CPK, disturbi metabolici, ormonali o nel bilancio elettrolitico

in presenza di disidratazione

in presenza di storia familiare di disturbi muscolari ereditari

in presenza di dialisi

se si consumano alcolici o si ha una storia di abuso di alcol

in presenza di trapianto

di interventi chirurgici recenti

se si fa molta attività fisica

in presenza di gravidanza o allattamento

 

Durante la terapia è fondamentale rispettare il programma alimentare e di attività fisica consigliato dal dottore.

Le donne in età fertile devono usare metodi anticoncezionali efficienti.

La rosuvastatina può alterare le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi. Alcolici e altri farmaci possono aggravare questo effetto collaterale.

È fondamentale avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di rosuvastatina.

Roxatidina

Roxatidina

 

La Roxatidina si usa soprattutto nella terapia di ulcere gastrointestinali, contro l’eccessiva acidità gastrica e, combinata con altri trattamenti, contro il reflusso gastroesofageo.

 

Che cos’è la Roxatidina?

Si tratta di un antagonista dei recettori H2 per l’istamina esistenti nello stomaco. Opera arrestando la secrezione di acido da parte delle cellule dello stomaco.

 

Come si prende la Roxatidina?

Di solito la Roxatidina si prende per bocca, però si può assumere anche tramite iniezioni in vena.

 

Effetti collaterali della Roxatidina

Tra gli eventuali effetti collaterali della Roxatidina troviamo anche:

capogiri

dolore alla testa

diarrea

irrequietezza

costipazione

nausea

vomito

È sempre meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

 

Controindicazioni e avvertenze

La terapia con Roxatidina può accrescere le concentrazioni degli enzimi epatici.

La Roxatidina non è indicata in presenza di anuria. Prima di cominciare a prenderla è anche fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi

se si soffre (o si ha sofferto) di anuria, disturbi renali o epatici o problemi cardiovascolari

in presenza di gravidanza o allattamento

Rufinamide

Rufinamide

 

La rufinamide si usa per curare le convulsioni collegate alla sindrome di Lennox-Gastaut.

 

Che cos’è la rufinamide?

Si tratta di un anticonvulsivante. Il suo preciso meccanismo di funzionamento non si conosce, però si ritiene che operi frenando, a livelli cerebrali, gli impulsi nervosi anomali.

 

Come si prende la rufinamide?

La rufinamide si assume per bocca dopo aver mangiato.

 

Effetti collaterali della rufinamide

L’assunzione di rufinamide può accrescere il pericolo di istinti suicidi e diminuire l’efficienza degli anticoncezionali ormonali.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

capogiri

sonnolenza

mal di testa

nausea

stanchezza

vomito

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore a bocca, viso, labbra, gola o lingua

cambiamenti dell’appetito

diminuzione delle capacità di coordinazione o problemi a camminare

febbre, brividi o dolore alla gola

battito cardiaco irregolare

disturbi psicologici, comportamentali o dell’umore nuovi o in peggioramento

intenso dolore muscolare

capogiri, sonnolenza, stanchezza o debolezza intensi o continui

istinti suicidi

lividi o emorragie

disturbi alla vista

 

Controindicazioni e avvertenze

La rufinamide non è indicata in presenza di sindrome del QT breve (o in caso di situazioni in famiglia) e di gravi disturbi epatici.

Prima di prendere rufinamide è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri farmaci o a cibi e altre sostanze

degli altri medicinali, dei fitoterapici e degli integratori presi, rammentando di citare i medicinali che possono causare sindrome del QT breve, divalproex, acido valproico, carbamazepina, fenobarbital, fenitoina, primidone, lamotrigina, anticoncezionali orali e triazolam

se si soffre (o si è sofferto) di disturbi psicologici, dell’umore, cardiaci o epatici

in presenza di istinti suicidi

in presenza di abuso o dipendenza da alcol

in presenza di dialisi

in presenza di gravidanza o allattamento

È fondamentale avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di rufinamide.

La terapia non deve mai essere smessa repentinamente a ragione del pericolo di comparsa di convulsioni.

Il medicinale può alterare le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi. Questo effetto collaterale può aggravarsi con il consumo di alcolici e altri farmaci.

 

Prenotazioni

B&P

arese

5×1000

Silodosina

Silodosina

 

La Silodosina si usa nella cura dell’ipertrofia prostatica benigna.

 

Che cos’è la Silodosina?

La Silodosina opera rilassando i muscoli della prostata e della vescica, collaborando così a migliorare il flusso dell’urina e a minimizzare i sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna.

 

Come si prende la Silodosina?

La Silodosina si prende per bocca, ai pasti, di solito in forma di capsule.

 

Effetti collaterali della Silodosina

In rari casi la Silodosina può provocare erezioni prolungate e dolorose. Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

capogiri

disturbi nella sfera sessuale

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori o di deglutizione

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

urine scure

svenimenti

erezione prolungata e dolorosa

capogiri gravi o continui

lividi

Ittero

 

Avvertenze

Il medicinale può alterare le capacità di guida o di manovrare macchinari pericolosi, principalmente se preso con alcolici o con certi altri medicinali. Inoltre, può provocare capogiri e svenimenti quando ci si alza rapidamente, effetto che può essere aggravato da alcol, caldo, attività fisica e febbre.

La Silodosina non si deve prendere in presenza di seri disturbi ai reni o al fegato e se si è in cura con un altro alfa bloccante, ketoconazolo, boceprevir, claritromicina, cobicistat, ciclosporina, itraconazolo, nefazodone, posaconazolo, ritonavir, telaprevir, o telitromicina

Prima di cominciare la cura è anche fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale o cibo

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo, nello specifico alfa bloccanti, inibitori della fosfodiesterasi, medicinali per la pressione elevata, antifungini azolici, claritromicina, cobicistat, ciclosporina, diltiazem, eritromicina, nefazodone, probenecid, inibitori della proteasi, telitromicina, acido valproico o verapamil

se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi renali o epatici, tumore alla prostata o disturbi di pressione

se si ha in programma un intervento chirurgico agli occhi

in presenza di gravidanza o allattamento al seno

È anche fondamentale avvertire dottori, chirurghi e dentisti che si prende silodosina.

Sisomicina

Sisomicina

 

Di solito, la Sisomicina viene consigliata per curare congiuntiviti, cheratiti o blefariti, però si può usare anche per trattare altre infezioni batteriche.

 

Che cos’è la Sisomicina?

Si tratta di un amino glicoside. Questa tipologia di antibiotici opera bloccando la sintesi di proteine da parte dei batteri, provocando così il decesso dei microbi.

 

Come si prende la Sisomicina?

la Sisomicina si può assumere in forma di gocce oftalmiche o di crema ad utilizzo topico. Negli adulti, la posologia prevede di solito la somministrazione di 2 o 3 dosi.

In certe situazioni si può somministrare anche mediante iniezioni intramuscolari.

 

Effetti collaterali della Sisomicina

Tra gli eventuali effetti collaterali della Sisomicina troviamo anche:

diarrea

nausea

vomito

arrossamenti e dolori sulla zona di iniezione

capogiri

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

disturbi all’udito

fastidi renali

disturbi nervosi

 

Avvertenze

Prima di prendere sisomicina è fondamentale avvertire il dottore:

allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale o cibo

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo

nel caso in cui si soffra (o si abbia sofferto) di disturbi di salute specifici

in presenza di gravidanza o allattamento al seno

Sodio cromoglicato

Sodio cromoglicato

 

Il Sodio cromoglicato si usa per curare l’asma e altri disturbi di origine allergica (nello specifico le riniti allergiche e le congiuntiviti allergiche, però anche le allergie di origine alimentare).

 

Che cos’è il Sodio cromoglicato?

Il Sodio cromoglicato opera secondo meccanismi non ancora completamente chiariti.

 

Come si prende il Sodio cromoglicato?

Il Sodio cromoglicato si può prendere in forma di spray nasale, di collirio, capsule per utilizzo orale e tramite inalazione.

 

Effetti collaterali del Sodio cromoglicato

In base della forma in cui viene assunto il sodio cromoglicato può provocare i seguenti effetti collaterali:

vista appannata

irritazione agli occhi

occhi che pungono

leggere irritazioni della gola

tosse

problemi respiratori

dolore alla testa

naso che cola

irritazioni dentro al naso

nausea

rash cutaneo

male alle articolazioni

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

polmonite

respiro sibilante

attacchi acuti di asma

 

Avvertenze

L’utilizzo del collirio può annebbiare la vista, rendendo non consigliabile guidare o manovrare macchinari pericolosi. L’inalatore non si deve usare in presenza di attacchi d’asma acuti.

Prima di cominciare la cura è anche fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale o cibo

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo, nello specifico steroidi, medicinali per le allergie,

se si soffre (o si ha sofferto) di stress, traumi, infezioni o altre patologie

se si ha recentemente smesso l’assunzione di steroidi e l’asma si è aggravata

se si usano lenti a contatto morbide (nel caso del collirio)

in presenza di gravidanza o allattamento al seno

È anche fondamentale avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di sodio cromoglicato.

Ulipistral

Ulipistral

 

L’ulipistral si usa per evitare una gravidanza dopo un rapporto sessuale non protetto o nel caso in cui si pensi che i metodi contraccettivi usati potrebbero non aver funzionato.

 

Che cos’è l’ulipistral?

L’ulipistral disturba l’azione del progesterone, però il suo preciso meccanismo di funzionamento non si conosce.

Si sa che può prevenire la gravidanza arrestando o ritardando l’ovulazione o modificando la parete dell’utero in maniera da prevenire l’impianto di un probabile ovulo fecondato.

 

Come si prende l’ulipistral?

L’ulipistral si prende per bocca, in forma di pastiglie da prendere entro 5 ore dal rapporto sessuale a rischio.

 

Effetti collaterali dell’ulipistral

L’ulipistral può far diminuire l’efficacia dei anticoncezionali ormonali.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

cambiamenti del flusso o della durata del ciclo mestruale

capogiri

dolore alla testa

nausea

dolore allo stomaco

stanchezza

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore se 3-5 settimane dopo averlo preso appare un intenso male nella parte bassa dell’addome e in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

mancanza del ciclo mestruale

dolori mestruali

spotting in mancanza di mestruazioni

 

Avvertenze

L’ulipistral non si deve prendere in presenza di gravidanza (prima dell’assunzione è meglio fare un test di gravidanza) o menopausa, se è già stato preso nel ciclo mestruale corrente e se si stanno prendendo barbiturici, bosentan, carbamazepina, felbamato, griseofulvina, fenitoina, rifampicina, iperico o altri medicinali che potrebbero minimizzarne l’efficacia.

Il medicinale può alterare le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi. Questo effetto collaterale può aggravarsi consumando alcolici e da certi farmaci.

Prima di prenderlo è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico antifungini azolici, barbiturici, bosentan, carbamazepina, dexametasone, efavirenz, felbamato, griseofulvina, idantoine, modanafil, nevirapina, oxcarbazepina, primidone, rifamicine, iperico, topiramato, dabigatran, digossina e anticoncezionali ormonali

in presenza di gravidanze ectopiche

se non si ha ancora avuto il primo ciclo mestruale

in presenza di sovrappeso

in presenza di gravidanza o allattamento

Valganciclovir

Valganciclovir

 

Il valganciclovir si usa per curare le infezioni dell’occhio provocate da citomegalovirus in persone affette da AIDS.

Viene anche usato per prevenire il citomegalovirus nelle persone a rischio alto che hanno subito un trapianto di reni, cuore o reni-pancreas.

 

Che cos’è il valganciclovir?

Si tratta di un profarmaco che una volta preso si tramuta in ganciclovir a livello di fegato e intestino. È questo principio attivo che svolge la vera e propria azione antivirale. Nello specifico, il ganciclovir blocca la sintesi del DNA del citomegalovirus, fermandone sviluppo e riproduzione.

 

Come si prende il valganciclovir?

Il valganciclovir si prende per bocca, dopo aver mangiato.

 

Effetti collaterali del valganciclovir

Il vangaciclovir può provocare seri disturbi al midollo osseo. È anche stato collegato all’insorgenza del cancro e al rigetto di certi organi trapiantati.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

diarrea

dolore alla testa

nausea

dolore allo stomaco

problemi del sonno

vomito

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

confusione

urine scure

problemi di coordinazione

allucinazioni

battito cardiaco irregolare

cambiamenti d’umore o del comportamento

debolezza muscolare

intorpidimento o pizzicore alla cute, alle mani o ai piedi

pallore

convulsioni

dolore alla testa, capogiri o sonnolenza intensi o continui

gonfiori di braccia o gambe

emorragie

sintomi di un’infezione in corso

disturbi renali

tremori

movimenti instabili

stanchezza o debolezza eccessive

disturbi alla vista

ittero

 

Controindicazioni e avvertenze

Il valganciclovir potrebbe non essere indicato in presenza di livelli molto bassi di globuli rossi, bianchi o piastrine, in presenza di dialisi e se si sta prendendo ganciclovir.

 

Prima di prendere valganciclovir è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale (nello specifico al ganciclovir), a cibi o ad altre sostanze

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico zidovudina, medicinali potenzialmente nocivi per i reni, micofenolato mofetile, acido micofenolico, probenecid, didanosina e ogni medicinale che potrebbe provocare disturbi al midollo osseo o indebolire il sistema immunitario

se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi renali, citomegalovirus congenito, disturbi alle cellule del sangue, alle piastrine o al midollo osseo

in presenza di trapianto di cuore, di reni o di reni-pancreas

in presenza di radioterapia o chemioterapia (anche recente)

in presenza di disidratazione

in presenza di gravidanza o allattamento

Il medicinale può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi. Questo effetto collaterale può aggravarsi consumando alcolici e certi farmaci.

 

Durante la cura è meglio evitare la disidratazione e fare tutti agli esami consigliati dal dottore.

Inoltre le donne fertili e gli uomini devono usare efficaci metodi contraccettivi sia quando prendono il farmaco, che per almeno 30 (nel caso delle donne) o 90 (nel caso degli uomini) giorni dopo all’interruzione della cura.

È meglio avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di valganciclovir.

Vandetanib

Vandetanib

 

Il vandetanib si usa nella terapia del carcinoma midollare della tiroide.

 

Che cos’è il vandetanib?

Si tratta di un inibitore degli enzimi chinasi. Opera prevenendo lo sviluppo delle cellule tumorali.

 

Come si prende il vandetanib?

Il vandetanib si assume per bocca.

 

Effetti collaterali del vandetanib

Il vandetanib può provocare gravi emorragie e accrescere il pericolo di ictus. Può anche provocare gravi rash cutanei, accrescere la sensibilità della cute al sole e incrementare il pericolo di gravi scompensi cardiaci, di sindrome leucoencefalopatica e di patologie interstiziali polmonari.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

acne

diarrea

secchezza della bocca

secchezza cutanea

caduta dei capelli

dolore alla testa

perdita dell’appetito

leggero dolore o disturbo allo stomaco

alterazioni nell’aspetto delle unghie

nausea

alterazioni del gusto

stanchezza

infezioni delle vie aeree superiori

vomito

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

ferite che non si rimarginano

pensieri o ragionamenti preoccupanti o inusuali

sangue nelle urine o nell’espettorato

svenimenti

battito cardiaco accelerato o irregolare

febbre, brividi o dolore alla gola continuo

dolori articolari

senso di avere la testa leggera

disturbi psicologici o del comportamento

piaghe o vesciche in bocca

dolori, spasmi o crampi muscolari

intorpidimento o pizzicore a labbra, lingua, dita delle mani o piedi

tosse intensa o continua

diarrea, capogiri, dolore alla testa, stanchezza o debolezza intensi o continui

indolenza

repentini disturbi di coordinazione, a camminare o di equilibrio

pizzicore, male, arrossamento o gonfiore dei palmi delle mani o della pianta dei piedi

emorragie o lividi

stanchezza inusuale

disturbi alla vista

vomito che sembra caffè

 

Controindicazioni e avvertenze

Il vandetanib può non essere indicato in caso di certe anomalie del battito cardiaco, di uno scompenso cardiaco non monitorato, di disturbi epatici, di bassi livelli ematici di potassio, calcio o magnesio e in presenza di emorragie o in casp di sangue nell’espettorato.

Inoltre non si dovrebbe prendere combinato con l’iperico, con antiaritmici o con ogni medicinale che incrementi il pericolo di allungamento dell’intervallo QT.

L’assunzione del medicinale può alterare la capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi; questo effetto può aggravarsi con alcolici e certi farmaci.

 

Prima di cominciare la cura con vandetanib è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale, a cibi o ad altre sostanze

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico medicinali per le allergie, l’asma o altri disturbi respiratori, disturbi cardiaci, dipendenza dai narcotici, nausea o vomito, dolore, convulsioni, sindrome di Tourette e immunosoppressori, cura ormonale sostitutiva o iperico

se si soffre (o si ha sofferto) di allungamento dell’intervallo QT o altri disturbi cardiaci, problemi renali, polmonari, respiratori o emorragici, pressione elevata, cambiamenti nei livelli di elettroliti nel sangue, ipotiroidismo, livelli alti di TSH, sangue nell’espettorato, disturbi cutanei, diarrea, globuli bianchi o piastrine bassi

in presenza di infarto o ictus

in presenza di casi di prolungamento dell’intervallo QT in famiglia

in presenza di gravidanza o allattamento

 

È fondamentale avvertire i dottori, i chirurghi e i dentisti che si è in cura con vandetanib.

Le donne in età fertile devono fare uso di anticoncezionali efficaci sia durante la terapia che nei 4 (o più) mesi dopo averla smessa.

Vilazodone

Vilazodone

 

Il vilazodone si usa soprattutto nella cura della depressione.

 

Che cos’è il vilazodone?

Si tratta di un antidepressivo. Si ritiene che operi accrescendo l’attività del neurotrasmettitore serotonina, facilitando così il miglioramento dell’umore.

 

Come si prende il vilazodone?

Il vilazodone si prende per bocca.

 

Effetti collaterali del vilazodone

Il vilazodone viene collegato al pericolo di comparsa della sindrome serotoninergica. Può anche accrescere il pericolo di emorragie, di disturbi agli occhi e di mancanza di sodio nel sangue.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

diarrea

capogiri

sonnolenza

secchezza della bocca

nausea

dolore allo stomaco

insonnia

vomito

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

alterazioni del comportamento

urine scure

coordinazione diminuita

disturbi nella sfera sessuale

svenimenti

allucinazioni

battito cardiaco irregolare

comparsa di agitazione, ansia, depressione, attacchi di panico, aggressività, impulsività, irritabilità, ostilità, sensazione di benessere eccessivo, irrequietezza, insonnia o incapacità a stare fermi o peggioramento di disturbi di questo tipo preesistenti

convulsioni

capogiri seri o persistenti

istinti suicidi

emorragie

tremori

 

Controindicazioni e avvertenze

Il vilazodone non è indicato in presenza di assunzione di linezolid o di MAO inibitori nei 14 giorni prima della sua assunzione.

L’assunzione del medicinale può alterare la capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi; questo effetto può aggravarsi consumando alcolici e certi farmaci.

 

Prima della terapia con vilazodone è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale, a cibi o ad altre sostanze

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico medicinali che contengono blu di metilene, farmaci per le allergie, pillola abortiva, farmaci contro dolore, allergie, sindrome di Cushing, depressione o altri disturbi psicologici, problemi cardiaci, epatite C, HIV, infezioni, emicrania, nausea o vomito, disturbi gastrointestinali, gonfiore o ritenzione idrica o per perdere peso, anticovulsivanti, anticoagulanti, infusi alle erbe, coenzima Q10, aglio, ginseng, gingko e iperico

se si soffre (o si ha sofferto) di ipovolemia, pressione bassa, sodio basso nel sangue, disidratazione, disturbo bipolare o altri disturbi psicologici, abuso di alcolici o di sostanze, problemi epatici o renali, problemi emorragici, incremento della pressione nell’occhio, glaucoma o convulsioni

in presenza di disturbo bipolare o altri disturbi psicologici, istinti suicidi abuso di alcolici o di sostanze in famiglia

se si consumano alcolici

in presenza di istinti suicidi

nel caso in cui si segua una dieta a basso contenuto di sodio

in presenza di gravidanza o allattamento

 

È fondamentale avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di vilazodone.

Viomicina

Viomicina

 

La viomicina è un ingrediente del cocktail di medicinali usato per ostacolare le infezioni provocate dal Mycobacterium tubercolosis.

 

Che cos’è la viomicina?

Si tratta di una tuberactinomicina. Opera disturbando la sintesi delle proteine da parte dei batteri. Per riuscirci si lega alla superficie dei loro ribosomi, organuli addetti precisamente alla sintesi delle proteine.

 

Come si prende la viomicina?

Di solito la viomicina si assume tramite infusioni in vena.

 

Effetti collaterali della viomicina

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore nel caso in cui prendere la viomicina dovesse provocare:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

 

Controindicazioni e avvertenze

Prima di prendere la viomicina è fondamentale avvertire sempre il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale, a cibi o ad altre sostanze

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi

delle patologie di cui si soffre (o si ha sofferto)

in presenza di gravidanza o allattamento

Zanamivir

Zanamivir

 

Lo Zanamivir si usa soprattutto per curare numerose forme influenzali in persone di età superiore ai 7 anni in cui i sintomi non durano da più di 2 giorni.

Si può anche usare per prevenire l’influenza a cominciare dai 5 anni di età.

 

Che cos’è lo Zanamivir?

Si tratta di un antivirale. Opera arrestando lo sviluppo e la propagazione dei virus che interessano l’apparto respiratorio. Il suo meccanismo d’azione pare prevedere l’inibizione di una proteina virale e il conseguente cambiamento della capacità di propagazione del virus.

 

Come si prende lo Zanamivir?

Lo Zanamivir si prende in forma di polvere da inalare.

 

Effetti collaterali dello Zanamivir

Tra gli eventuali effetti collaterali dello zanamivir si trovano anche:

tosse

diarrea

capogiri

dolore alla testa

nausea

sinusite

dolore alla gola

naso chiuso

vomito

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

stato confusionale

allucinazioni

battito cardiaco irregolare

mutamenti d’umore

cute arrossata, gonfia o che si desquama

convulsioni

fiato corto

febbre, brividi, dolore alla gola continuo e altri sintomi di infezione in corso

problemi di deglutizione

respiro sibilante

 

Avvertenze

Lo Zanamivir può alterare le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi. Questo effetto collaterale può aggravarsi consumando alcolici o certi medicinali.

Possibili broncodilatatori si devono prendere prima dello zanamivir.

Prima di prendere Zanamivir è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale o cibo, nello specifico al lattosio o alle proteine del latte

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo, nello specifico vaccino per l’influenza nella sua forma viva attenuata da prendere per via intranasale e broncodilatatori

nel caso in cui si soffra (o si abbia sofferto) di problemi cardiaci, polmonari, respiratori, psichiatrici o psicologici

in presenza di gravidanza o allattamento al seno

 

Bisogna anche sempre avvertire dottori, chirurghi e dentisti delle terapie con zanamivir.

 

Prenotazioni

B&P

arese

5×1000