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Altitudine e pressione alta: come affrontarla in montagna?

L’altitudine in montagna può influenzare i valori della pressione arteriosa, rendendo fondamentale, per chi soffre di ipertensione, adottare le giuste precauzioni in occasione di vacanze o escursioni in montagna. 

Ne parliamo con il dottor Gianluca Ruffin, cardiologo di Humanitas San Pio X.

Ipertensione e montagna: quali sono gli effetti dell’altitudine sulla pressione arteriosa

Quando si va in montagna, sia per il trekking estivo e l’alpinismo, sia per gli sport invernali come lo sci, è importante tenere conto che l’aumento dell’altitudine provoca sull’organismo una serie di risposte fisiologiche complesse e dinamiche che influenzano la pressione sanguigna. Infatti, già salendo a quote moderate, tra i 1500 e i 2500 metri, l’organismo si adatta alla minor pressione barometrica, cioè la pressione dell’aria, aumentando la pressione arteriosa. 

I meccanismi fisiologici che causano l’aumento della pressione sanguigna in alta quota sono principalmente legati all’adattamento del corpo alla ridotta disponibilità di ossigeno nell’aria, una condizione chiamata ipossia ipobarica. Quando l’altitudine aumenta, la pressione barometrica diminuisce, riducendo di conseguenza la quantità di ossigeno disponibile per il nostro sangue e i nostri tessuti. Per compensare, il corpo mette in atto una serie di meccanismi adattativi:

  1. aumento della frequenza cardiaca e della gittata cardiaca per trasportare più ossigeno ai tessuti, il cuore batte più velocemente e pompa più sangue a ogni battito
  2. vasocostrizione periferica (ad esempio, mani e piedi) per deviare il flusso sanguigno verso organi vitali come il cuore e il cervello, garantendo che ricevano abbastanza ossigeno. Questo restringimento dei vasi sanguigni contribuisce direttamente all’aumento della pressione
  3. stimolazione del sistema nervoso simpatico che rilascia ormoni come l’adrenalina, che aumentano ulteriormente la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna
  4. produzione di eritropoietina (EPO) (dopo alcuni giorni o settimane), un ormone che stimola la produzione di globuli rossi. Un maggior numero di globuli rossi aumenta la capacità del sangue di trasportare ossigeno, ma può anche rendere il sangue più denso, contribuendo all’aumento della pressione.

Questi meccanismi, essenziali per l’adattamento dell’organismo a vivere a diverse altitudini, possono portare a un incremento significativo e persistente della pressione arteriosa, un effetto che si manifesta già poche ore dopo l’ascesa a quote elevate e che può essere più evidente durante la notte, specialmente negli individui più anziani o con ipertensione preesistente. Secondo uno studio prospettico effettuato su quasi 1300 partecipanti che hanno affrontato un periodo di 10 giorni a un’altitudine compresa tra circa 2000 e 3600 metri, infatti, è stato osservato un aumento della pressione sanguigna media di tutti i partecipanti, con un incremento più significativo nelle persone con ipertensione preesistente. 

Come affrontare la montagna in sicurezza?

Prima di partire, è importante effettuare alcuni controlli per affrontare la montagna in sicurezza. Oltre all’attrezzatura adeguata al tipo di esperienza che si andrà a fare, è opportuno fare un controllo della pressione a casa nelle settimane che precedono la partenza, specie se si soffre di ipertensione moderata o grave e si è in terapia antipertensiva, o in presenza di fattori di rischio tra cui, ad esempio, età superiore a 50 anni, sovrappeso e obesità, diabete, ipercolesterolemia. È importante prepararsi per tempo, in modo da potersi rivolgere al medico in caso di anomalie nelle misurazioni della pressione, e ottenere modifiche alla terapia, se necessarie, e consigli su come affrontare eventuali sbalzi pressori in montagna. 

Anche se la pressione è ben controllata, è consigliabile partire per la montagna con un misuratore di pressione portatile e l’indicazione del medico su come agire in caso di un innalzamento improvviso dei valori in alta quota: ad esempio se e di quanto incrementare il dosaggio del farmaco antipertensivo, o se aggiungere un farmaco extra e quando rivolgersi alle cure di emergenza. 

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