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Tumore dell’ovaio o tumore ovarico


Cos’è il tumore dell’ovaio?

Il tumore dell’ovaio, o tumore ovarico, è considerato uno dei “big killer” tra i tumori ginecologici, a causa dell’elevata mortalità associata a molteplici fattori tra cui sintomi aspecifici o la comparsa di sintomi nelle fasi avanzate della malattia, e assenza di strategie di screening validate per la diagnosi precoce.

I tumori maligni delle ovaie si dividono in:

  • tumori epiteliali: originano dalle cellule che rivestono la superficie delle ovaie (epitelio), sono i più frequenti tra i tumori ovarici (60% dei casi) e colpiscono donne sia in età riproduttiva che post-menopausale. Le forme sierose di alto grado rappresentano circa il 70% dei tumori epiteliali dell’ovaio, e nel 50% dei casi sono associate ad alterazioni dei meccanismi di riparazione dei danni al DNA, ovvero mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 che predispongono a tumori mammari, ovarici, pancreatici e prostatici negli uomini. La presenza di tali mutazioni, rilevate con i test molecolari su campione di sangue o di tessuto tumorale, rendono i tumori dell’ovaio più responsivi ad alcuni chemioterapici e a una classe di farmaci a bersaglio molecolare chiamati PARP inibitori (PARP-i). 
  • tumori germinali: originano dalle cellule che producono gli ovuli. Sono tumori dell’età giovanile, costituiscono il 15-20% delle neoplasie ovariche, sono maligni nel 5% dei casi, e sono caratterizzati da sostanze rilasciate con sangue, chiamate marcatori tumorali, come l’alfa proteina o la gonadotropina corionica 
  • tumori stromali: originano dal tessuto di sostegno dell’ovaio (stroma gonadico), in genere sono tumori a bassa malignità.

Quali sono i fattori di rischio del tumore ovarico?

Sono fattori di rischio per il tumore dell’ovaio:

  • età tra 50 e 69 anni (menopausa e post menopausa)
  • menarca (prima mestruazione) precoce e/o menopausa tardiva (dopo i 55 anni)
  • sovrappeso e obesità
  • non aver avuto figli (nulliparità), infertilità, prima gravidanza dopo i 35 anni
  • familiarità per tumore ovarico e tumore mammario
  • mutazioni patogenetiche dei geni BRCA 1 e BRCA 2

Quali sono i sintomi del tumore dell’ovaio?

Asintomatico nelle fasi iniziali, il cancro dell’ovaio si può manifestare con sintomi generici, comuni ad altre patologie che possono ritardare la diagnosi (nell’80% dei casi avviene in stadio avanzato). Sintomi a cui prestare attenzione sono: dolori addominali e difficoltà digestive.

Come si diagnostica il tumore ovarico?

Attualmente non sono disponibili esami di screening validati per la diagnosi precoce del tumore delle ovaie. Pertanto, in genere la diagnosi avviene durante una visita ginecologica di controllo con ecografia transvaginale o durante una visita per altri motivi che include l’ecografia pelvica. In caso di sospetto, viene effettuato il test molecolare per identificare il profilo genetico del tumore, e il dosaggio nel sangue del CA 125, un marcatore non specifico, che a livelli elevati può indicare sia la presenza di tumori ginecologici, sia altre patologie non tumorali di fegato e pancreas. Questo marcatore è invece utile per monitorare l’eventuale ripresa della malattia (recidiva) in donne già curate per un tumore ovarico. 

In caso di diagnosi di cancro dell’ovaio, la TC addome e RM permettono di valutare la presenza di metastasi e diffusione del tumore. Ulteriori esami di approfondimento diagnostico possono essere richiesti sulla base del singolo caso.

Alle donne portatrici delle mutazioni genetiche BRCA è raccomandato di sottoporsi anche a controlli senologici clinici e strumentali periodici secondo le indicazioni del proprio ginecologo

Come si cura il tumore ovarico?

Il trattamento del cancro dell’ovaio prevede l’intervento chirurgico, fondamentale per l’asportazione del tumore primario, a cui segue in genere chemioterapia adiuvante e poi terapia di mantenimento basata sul profilo molecolare del tumore. Sulla base del profilo molecolare del tumore, oggi esistono nuove terapie, anche per i tumori in fase avanzata, quali gli inibitori di PARP che agiscono sui sistemi di riparazione del DNA, e l’immunoterapia. Si tratta di terapie innovative che hanno dimostrato di prolungare la sopravvivenza, ritardando il rischio di recidiva. La radioterapia invece, può essere utilizzata a scopo palliativo per alcune sedi metastatiche. 

Si può prevenire il tumore dell’ovaio?

Oltre a ridurre i fattori di rischio modificabili, come obesità e sovrappeso, si consiglia la prima visita ginecologica entro un anno dal primo rapporto sessuale e comunque in caso di sintomatologia, e poi visita ginecologica annuale con ecografia transvaginale.

Sottoporsi a periodiche visite ginecologiche, specie dalla menopausa, può aiutare a intercettare precocemente il tumore in assenza di sintomi. Alle donne con positività per alterazioni/mutazioni nei geni BRCA1 e 2, e familiarità per il tumore dell’ovaio sono raccomandati controlli ed esami specifici già dall’età di 30-35 anni.

Medici

Medici dell'Unità Operativa
Responsabile Ginecologia Oncologica medica - ricerca
Prof.ssa Domenica Lorusso
Ginecologia oncologica medica - ricerca

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