Anche al tempo dell’emergenza coronavirus, arriva il momento delle allergie al polline. In casa o all’aperto, quando nell’aria si diffondono i pollini, i sintomi con cui si manifesta l’allergia possono spaventare. Rinite (simile a un raffreddore virale), naso che gocciola, starnuti, lacrimazione degli occhi (congiuntivite), tosse, fino a emicrania, eczema, asma e gravi difficoltà respiratorie, possono essere i primi segnali dell’allergia stagionale, già nell’aria. «La cura della pollinosi caratteristica della primavera e dell’estate, dipende dalla diagnosi specifica – sottolinea la dott.ssa Alessandra Piona, responsabile di Medicina Generale di Humanitas San Pio X -. Non importa che sia presente solo la rinite, la congiuntivite, oppure anche l’asma: in caso di pollinosi, evitate le cure fai-da-te o l’assunzione di antistaminici per tamponare la sintomatologia, rivolgersi a un allergologo e affidatevi ai test non invasivi».
Allergia ai pollini: quali sono i test da fare
Pioppo, parietaria, graminacee, betulla, ambrosia sono i più comuni responsabili delle allergie da micropollini che si possono trovare nell’aria anche fuori stagione, ovvero in periodi diversi da quelli tipici della loro fioritura. «Durante la visita il paziente può essere sottoposto a diversi tipi di test:
Prick test:
Rileva la sensibilità a specifici allergeni che vengono fatti penetrare sotto la cute mediante un piccolo ago. Se dopo 20 minuti, intorno al punto dell’iniezione si genera un ponfo rosso e caldo significa che si è sensibili quell’allergene
Patch test:
Consiste nell’applicazione sulla pelle di cerotti contenenti estratti allergizzanti
Rast test o test di radio-allergo-assorbimento:
Consente la ricerca nel sangue di specifici anticorpi (IgE, o immunoglobuline E)
10 Consigli anti-allergia
Nei periodi di fioritura delle piante a cui si è allergici, evitare gite, passeggiate o attività fisica in campagna o nei parchi nelle ore più calde e centrali della giornata, quando la dispersione pollinica è più elevata
Per conoscere il periodo di fioritura, prima di uscire o di mettersi in viaggio, è consigliabile consultare regolarmente il calendario pollini (o meteo pollini), aggiornato con le informazioni sulle concentrazioni di pollini nella propria zona
Durante e dopo un temporale è meglio non uscire: umidità e calore possono favorisce la dispersione di pollini. I pazienti asmatici possono avere crisi dopo un temporale.
In caso di vento, oppure quando la temperatura è più secca, evitare di uscire perchè la concentrazione di pollini è maggiore
Nelle ore più fresche della giornata, cioè al mattino presto o alla sera tardi, la concentrazione di pollini è in genere ridotta. Aprire le finestre per arieggiare l’abitazione in questi momenti, e tenerle chiuse nelle ore più calde quando si concentrano gli allergeni
In bici, in moto, nelle giornate ventose o se si devono attraversare parchi o aree verdi, coprirsi naso e bocca, e indossare occhiali per riparare gli occhi
Al rientro in casa, fare la doccia e lavarsi i capelli ogni giorno. I capelli possono trattenere i pollini che vengono depositati sul cuscino e inalati durante la notte
Togliersi le scarpe prima di entrare in casa. E’ una buona abitudine in generale, ma così si evita di trasportare per casa micropollini che possono essersi depositati su tappeti e pavimenti
In auto, mantenere i finestrini chiusi e usare l’aria condizionata con i filtri anti-polline (ricordarsi di farli pulire spesso)
In casa, evitare (o lavare spesso e spruzzare con appositi prodotti) tappeti, cuscini, tende, moquette perchè possono trattenere i pollini
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