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Allergie al nichel e altri metalli: sintomi causati da oggetti di uso comune

Nichel e metalli che possono provocare allergie si trovano in molti oggetti di uso quotidiano, ma anche in alcuni prodotti cosmetici e alimentari, protesi ortopediche e dispositivi medicali. Molti prodotti dichiarano nell’etichetta di essere “nichel free”, in chirurgia si sono realizzate protesi anallergiche, ad esempio. Come riconoscere l’allergia al nichel e ai metalli, quali sono i sintomi e cosa fare? Risponde la dottoressa Alessandra Piona, allergologa e responsabile di medicina generale di Humanitas San Pio X. 

Quali sono e dove si trovano i metalli responsabili delle allergie?

«Il nichel è il principale responsabile delle allergie ai metalli, insieme ad altri metalli quali il cromo e il cobalto – spiega l’esperta -. Si trovano in molti oggetti di bigiotteria, anche se dobbiamo dire che nell’argento e nell’oro bianco è possibile che ci siano impurità di nichel, ma si possono trovare anche nelle finiture metalliche dell’abbigliamento quindi il bottone dei jeans, le zip, i gancetti della biancheria intima per esempio.

Poi c’è tutto il capitolo dei cosmetici, dei detergenti e detersivi, oltre ad oggetti di uso comune come monete, portachiavi, occhiali con montatura metallica. E non dimentichiamo alcuni tipi di colori dei tatuaggi e piercing. Infine, anche alcuni alimenti di cui il nichel è un costituente biologico presente in microgrammi, nei pomodori, nei cachi, nei legumi, nel tè, nelle farine integrali, e molti altri, oppure vi si trova come inquinante, e in questo caso arriva dal terreno». 

Reazione allergica: sintomi frequenti e sintomi meno comuni

«La reazione principale dell’allergia al nichel è la dermatite da contatto che si manifesta come eczema – spiega la dottoressa Piona -. La cute a contatto con l’oggetto di metallo diventa più secca e desquamata, arrossata, possono comparire delle vescicole, e forte prurito che induce il paziente a grattarsi provocando così lesioni sulla pelle. In una piccola percentuale di pazienti allergici al nichel e ai metalli, si possono avere anche sintomi da ingestione con la tipica sintomatologia gastrointestinale, ovvero gonfiore e dolore addominale, diarrea, crampi. Va però detto che l’eliminazione degli alimenti che contengono piccolissime quantità di nichel va prescritta solo in casi molto specifici dove c’è un reale problema per il paziente».

In caso di sospetto di allergia al nichel, cosa fare?

«Il sospetto di una allergia ai metalli va sempre valutato con attenzione a partire dai sintomi riferiti dal paziente durante la visita. Ad esempio, se il paziente riferisce prurito quando mette gli orecchini, o ha una dermatite da contatto con il bottone del jeans, è bene fare il patch test, un test diagnostico molto semplice che consente di fare una diagnosi precisa sul tipo di metallo o comunque sull’allergene responsabile della dermatite da contatto. Va sottolineato che, nel caso di interventi chirurgici che prevedono l’impianto di protesi con parti metalliche, il test non ha valore predittivo, ovvero non permette di dire se in futuro potrà comparire un’allergia al nichel o ai metalli. In caso di test positivo per l’allergia, la cura consiste in: 

  • evitare il contatto con l’allergene, ovvero con prodotti e oggetti che contengono quell’allergene (sia esso il nichel, il cromo o il cobalto, o più di questi metalli)
  • curare la dermatite, quando si presenta con creme che vanno usate per un breve periodo, e creme lenitive
  • in caso di forte prurito può essere prescritto anche un farmaco antistaminico.  

Infine, quando il paziente vede l’etichetta nichel free può stare tranquillo sull’utilizzo e sul contatto con quel prodotto. La certificazione nichel free, ovvero di prodotto senza nichel, dichiarate nelle etichette di prodotti di bigiotteria, detergenti, detersivi, cosmetici, eccetera – conclude la dottoressa Piona – è un requisito di qualità estremamente importante».

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