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Cuore delle donne: quanto fanno male stress e preoccupazioni?

Talvolta dura per brevi periodi, altre più a lungo: lo stress della vita quotidiana, le preoccupazioni per la salute, la famiglia e il lavoro, soprattutto in questo periodo di emergenza da COVID-19 sembrano non finire. La risposta fisiologica allo stress, cioè come l’organismo si attiva nelle situazioni stressanti, non è diversa tra gli essere umani, sebbene ogni individuo reagisca diversamente a stress e preoccupazioni. Il cuore delle donne, specie quelle che presentano alcuni fattori di rischio cardiovascolare, è uno dei bersagli di stress e preoccupazioni: ma quanto fanno male al cuore? 

Ne abbiamo parlato con il professor Giulio Stefanini, cardiologo di Humanitas San Pio X e docente di Humanitas University.

Stress e cuore: fattori di rischio e campanelli d’allarme

«La reazione fisiologica allo stress determina l’attivazione autonoma, e quindi non controllabile dalla volontà dell’uomo, del sistema nervoso simpatico – spiega l’esperto – per consentire di “fuggire o combattere” di fronte a un evento percepito come aggressivo. A livello cardiaco, la reazione allo stress si manifesta con aumento della frequenza cardiaca, aumento della pressione arteriosa, e costrizione dei vasi periferici. Se l’attivazione della risposta fisiologica allo stress ha una durata prolungata, il sistema cardiovascolare e quindi il cuore vengono sottoposti a una tensione eccessiva. In generale, i campanelli d’allarme a cui prestare attenzione sono: 

– accelerazione del battito cardiaco, percepita dalla persona come tachicardia

– sensazione di inquietudine e stanchezza

– insonnia o sensazione di non riuscire a riposare bene

– malessere generale

– sensazione di essere sopraffatti dagli eventi.

Per evitare di sovraccaricare il cuore e il sistema cardiovascolare, in particolare per quelle persone che hanno un profilo di rischio cardiovascolare come le donne in menopausa, in sovrappeso/obesità, che soffrono di diabete, ipertensione o hanno familiarità per patologie cardiache, è fondamentale non sottovalutare i sintomi e rivolgersi allo specialista».

Quando rivolgersi allo specialista?

«Molte donne tendono a farsi carico di più situazioni stressogene nel lavoro, in famiglia, nella vita privata e talvolta a sottovalutare gli effetti che lo stress può avere sulla salute del cuore – prosegue il professor Stefanini -. Quando la condizione di malessere e affaticamento persistono, è quindi opportuno rivolgersi al cardiologo. In generale, durante la visita, vengono valutati il profilo di rischio cardiovascolare individuale sulla base della storia individuale della donna, viene rilevata la pressione arteriosa ed effettuato l’elettrocardiogramma, prescritti esami del sangue specifici e programmati, se necessari, ulteriori esami di approfondimento come ad esempio ecocardiogramma e test da sforzo.

Stress: come prevenire gli effetti negativi sul cuore

«Il cuore ama seguire una dieta sana e bilanciata, uno stile di vita attivo e sane abitudini. Per prevenire gli effetti negativi dello stress sul cuore, e più in generale, per mantenere il sistema cardiovascolare in buona salute, anche nei momenti di stress è consigliabile seguire un’alimentazione basata sulla dieta mediterranea, con più vegetali, cereali, legumi, pesce e carni magre, meno sale, carne rossa, cibi grassi, fritti e dolciumi; cercare di non fumare o smettere di farlo anche con l’aiuto di centri antifumo specializzati; svolgere regolare attività fisica, soprattutto di tipo aerobico come camminare a passo sostenuto, nuotare o andare in bicicletta, evitare il sovrappeso, e non sottovalutare l’importanza di rilevare la pressione arteriosa e il controllo della glicemia» conclude il professor Giulio Stefanini.

Humanitas per lei di Humanitas San Pio X si prende cura della salute delle donne con particolare attenzione alla prevenzionediagnosi e cura delle principali patologie femminili, attraverso visite specialistiche ed esami specifici di primo e secondo livello.

Specialista in Cardiologia

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