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Ginocchio: perché si usura la cartilagine?

La cartilagine che riveste tutte le articolazioni, incluso il ginocchio, ha una funzione fondamentale: permettere il movimento fluido di ogni nostro distretto del corpo. Braccia e gambe, ma anche spalle, mani, bacino, piedi, insomma ogni movimento è favorito da una cartilagine articolare sana. Tuttavia, come ogni altro tessuto umano, anche la cartilagine è soggetta a usura.

Perchè si usura la cartilagine del ginocchio? Ne abbiamo parlato con il dottor Federico D’Amario, responsabile di Ortopedia Protesica e Ricostruttiva Anca e Ginocchio di Humanitas San Pio X.

Il ginocchio, così come ogni articolazione, anche la più piccola come quella delle dita di mani e piedi, è ricoperta di uno speciale tessuto che, come fosse uno smalto biancastro umido e resistente, protegge le articolazioni dall’attrito tra le componenti ossee. Infatti, quando danneggiata o assottigliata da usura, patologie o traumi, l’osso sottostante si scopre, le superfici entrano in contatto tra loro durante il movimento, e insorge il dolore.

Come è fatta la cartilagine del ginocchio?

La cartilagine articolare del ginocchio, chiamata cartilagine ialina, è composta da una parte fluida per assorbire i carichi, e da una parte solida che la rende resistente ai traumi, ed è costituita da cellule, chiamate condrociti, e da una sostanza fondamentale costituita da acqua, fibre di collagene, proteoglicani, acido ialuronico e glicoproteine. La sua struttura e composizione chimica rende la cartilagine uno dei tessuti più resistenti e longevi: basti pensare a tutte le sollecitazioni che subiscono le nostre ginocchia ogni giorno per tutta la durata della vita, che attualmente supera la media degli 80 anni senza differenze di genere.

Perché si consuma la cartilagine del ginocchio?

Nonostante la sua grande capacità di resistenza a carichi e sollecitazioni, la cartilagine del ginocchio può deteriorarsi e consumarsi. Spesso questo processo chiamato usura, può non essere omogeneo su tutta la superficie della cartilagine, ma può essere maggiore in alcuni punti a causa, ad esempio, di disallineamenti dell’arto, come ad esempio nel ginocchio varo o valgo. L’invecchiamento però è la causa principale del deterioramento fisiologico della cartilagine, che aumenta se durante l’arco della vita è stata praticata troppa o, al contrario, troppo poca attività fisica, o nei casi di eccessivi carichi, come nelle persone in sovrappeso, situazione che influenza molto la salute delle nostre ginocchia. All’invecchiamento fisiologico si possono aggiungere altri fattori di rischio di usura: ad esempio, traumi accidentali (sportivi, domestici o stradali), ma anche pregressa asportazione del menisco (meniscectomia) in interventi comunemente praticati in passato, oggi per lo più abbandonati a favore di chirurgie conservative.

Quali sono i sintomi di usura della cartilagine?

Quando la cartilagine inizia a usurarsi, i sintomi riguardano l’intera articolazione colpita. Gonfiore, rigidità al movimento, dolore al ginocchio, prima solo durante i movimenti, poi anche a riposo e di notte, sono alcuni dei sintomi di usura, ma soprattutto sono campanelli d’allarme da non sottovalutare neppure nelle persone giovani: infatti, l’usura della cartilagine può interessare una persona anziana affetta da artrosi, ma anche un giovane a seguito di un trauma sportivo, ad esempio, anche se la patologia è diversa.

Cartilagine: terapie innovative rallentano l’usura

Nelle fasi iniziali, ovvero quando i sintomi di usura sono presenti ma non ancora limitanti nella vita quotidiana, rivolgersi allo specialista ortopedico può aiutare a rallentare la progressione del danno cartilagineo. Infiltrazioni di acido ialuronico e infiltrazioni di concentrati biologici, come ad esempio il PRP, hanno dimostrato di essere efficaci, ma in presenza di artrosi grave, cioè quando la cartilagine residua è insufficiente e l’articolazione è molto compromessa, la chirurgia protesica è la terapia più indicata. È molto importante sottolineare che, specie quando si parla di infiltrazioni di concentrati biologici è raccomandabile rivolgersi a centri e strutture autorizzate al prelievo e alla somministrazione di derivati del sangue (il PRP è un derivato del sangue del paziente stesso a cui, dopo uno specifico procedimento, viene infiltrato). La terapia infiltrativa è una terapia medica, che va effettuata esclusivamente da medici specialisti.

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