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Menisco: come tornare all’attività sportiva a due mesi dall’intervento?

Vincere un oro olimpico a due mesi da un intervento al menisco è una grande impresa, ma non solo i campioni possono tornare a competere ad alti livelli in così poco tempo a seguito di un intervento chirurgico al ginocchio.

Ne parliamo con il dottor Vittorio Di Giacomo, ortopedico referente di dell’unità di Traumatologia Sportiva di Humanitas San Pio X.  

Lesioni al menisco: quali sono le soluzioni chirurgiche?

L’elenco degli atleti e sportivi professionisti e amatoriali che si lesionano il menisco durante l’attività sportiva è lungo. Per questa tipologia di pazienti si tratta di lesioni di tipo traumatico che, oggi, nella maggior parte dei casi, si tenta di riparare con strumenti e suture studiate appositamente, come accade con le lesioni ai tendini, anziché rimuovere il menisco con interventi di meniscectomia totale, come si usava anni fa, o parziale. 

Infatti, la rimozione del menisco ha dimostrato di favorire, nel tempo, danni alla cartilagine e artrosi degenerativa del ginocchio anche nelle persone giovani (dopo i 40 anni), oltre a una sofferenza acuta sin dai primi giorni post operatori per mancanza dell’azione ammortizzante del menisco nei confronti dell’osso. Per questo motivo, quando possibile, si tende a riparare la lesione meniscale anziché rimuovere il tessuto.

Quando si ripara e quando si rimuove il menisco?

I menischi del ginocchio sono due per ciascuna articolazione, e si trovano uno all’interno e uno all’esterno del ginocchio, tra femore e tibia; si tratta di strutture fibrocartilaginee poco vascolarizzate, in cui la parte centrale è meno irrorata di sangue rispetto a quella esterna. L’apporto di sangue nella parte periferica del menisco è fondamentale per attivare e promuovere il processo di guarigione e riparazione delle lesioni.

Quando la lesione si presenta nella zona rossa del menisco, la zona più vascolarizzata e con maggiore potere riparativo, si procede in artroscopia (“i due buchini”) riparando la lesione e utilizzando degli strumenti mininvasivi. Quando invece la lesione è irregolare o presente nell’area meno vascolarizzata, dando poche chance alla guarigione, si regolarizza il menisco rimuovendo meno sostanza possibile e lasciando così il più possibile potere ammortizzante.

Sutura meniscale: quali sono i tempi di rientro allo sport?

Gli sportivi olimpici e gli atleti professionisti seguono percorsi di riabilitazione che permettono di mantenere i tempi di recupero al minimo possibile. Compatibilmente con le esigenze funzionali e quotidiane del paziente, è possibile per chiunque seguire un percorso riabilitativo da atleta di primo ordine.

Il percorso di rientro allo sport inizia in sala operatoria. Qui il lavoro di equipe prende avvio con la sinergia di chirurgo e anestesista. Una anestesia locale, con buona copertura del dolore post operatorio, associata a tempistiche chirurgiche estremamente rapide (sotto i 5-10 minuti) e il non utilizzo del laccio (il tourniquet) che riduce il sanguinamento nel campo operatorio, ma traumatizza il muscolo, permettono di mettere in piedi il paziente già 3 ore dopo l’intervento con stampelle e carico completo. 

Dal giorno dopo l’intervento si inserisce la figura del fisioterapista che accompagnerà il paziente dalla prima fase di recupero della mobilità, dal recupero del tono muscolare e della propriocezione, fino al ritorno in campo.

Ma cosa cambia tra sutura e asportazione del menisco nel post operatorio? 

Nella meniscectomia non vi sono sostanzialmente grandi limitazioni dopo l’intervento, se non evitare sforzi eccessivi per la prima settimana; si può ipotizzare un ritorno allo sport in un mese con una ottima fisioterapia, come è stato per Djokovic con il suo rientro in campo a Wimbledon.

In caso di sutura meniscale, invece, i tempi si allungano e dopo un primo mese in cui è vietato accovacciarsi (flettere il ginocchio sotto carico), il ritorno allo sport solitamente è indicato a 3 mesi dall’intervento, sempre con una ottima fisioterapia, sebbene l’abitudine sia di fermare gli sportivi per 6 o addirittura 12 mesi.

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