COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 6951 1
PRENOTAZIONE SSN
+39 02 6951 6000

LUNEDì – VENERDì
dalle 10.30 alle 12.00 e dalle 14 alle 16.30
SABATO CHIUSO

PRENOTAZIONE PRIVATI, ASSICURATI, CONVENZIONATI
+39 02 69 51 7000

LUNEDì – VENERDì
dalle 8.00 alle 19.00
SABATO - dalle 08.00 alle 13.00

PRENOTAZIONE PRELIEVI
02 69517000

Dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00

HUMANITAS PER LEI
+39 02 69 51 5151

Dal lunedì al venerdì
Privati, Assicurati e Convenzionati
dalle 9 alle 17

SSN dalle 10:30 alle 17

CENTRO PRIMO INTERVENTO ORTOPEDICO

Dal lunedì alla domenica
Dalle 8.00 alle 20.00

+39 02 69 51 5555

Il servizio è effettuato in regime privato.

Shock anafilattico: quali sono le situazioni a rischio?

Lo shock anafilattico è quella reazione allergica grave che può mettere potenzialmente a rischio di morte una persona allergica. Non tutte le persone allergiche, però, sono a rischio di shock anafilattico: a stabilire il rischio è la diagnosi medica dopo i test allergologici. In caso di rischio, la persona allergica è istruita a riconoscere i sintomi dello shock anafilattico e intervenire prontamente. 

Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Alessandra Piona, responsabile dell’Ambulatorio di Allergologia, Intolleranze alimentari e di medicina generale di Humanitas San Pio X. 

Shock anafilattico: è possibile che compaia senza aver avuto sintomi allergici prima?

Sono molti gli allergeni che possono scatenare, in persone predisposte, una reazione allergica. Polveri, acari, alcuni alimenti, punture di insetto o farmaci sono tra gli allergeni più comuni: tuttavia, lo shock anafilattico non accade mai al primo contatto con un allergene. Questo significa che la persona a rischio di shock anafilattico è già entrata in contatto con l’allergene, cioè è già sensibilizzata a un’allergene, e ha già avuto una reazione allergica. 

Per questo motivo, noi allergologi continuiamo a sottolineare l’importanza di rivolgersi al medico specialista in allergologia in caso di reazione allergica, al fine di individuare gli allergeni ed essere informati su come evitare l’esposizione all’allergene responsabile e, nei casi a rischio di sintomi allergici gravi, avere a disposizione il farmaco salvavita e sapere cosa fare.

Come si riconosce lo shock anafilattico?

La reazione allergica grave conosciuta come shock anafilattico, ma chiamata anche reazione anafilattica o anafilassi, si verifica dopo pochi secondi/minuti dal contatto con l’allergene. In particolare, lo shock anafilattico coinvolge il sistema cardiocircolatorio provocando una improvvisa dilatazione dei vasi sanguigni che determinano un abbassamento repentino della pressione sanguigna (shock) che causa perdita di coscienza e può condurre fino alla morte. 

I sintomi della reazione allergica grave possono iniziare coinvolgendo uno o più organi, con reazioni diverse da persona a persona. Pertanto, tra i sintomi spia dello shock anafilattico si possono trovare orticaria, nausea, vomito, dolori addominali e diarrea, sensazione di costrizione alla gola, difficoltà alla deglutizione, alterazioni della voce, difficoltà a respirare, edema (gonfiore) di palpebre, labbra, occhi, gola,  malessere generale, perdita di coscienza.

Si può prevenire lo shock anafilattico? 

Lo shock anafilattico è una reazione imprevedibile, che però può essere gestita prontamente dalla persona allergica per prevenire lo shock cardiocircolatorio e quindi gli esiti più gravi. Per essere pronti è indispensabile aver ricevuto una diagnosi di allergia con rischio di shock anafilattico: in questo caso, il paziente dovrà portare con sé il farmaco salvavita (adrenalina) da autoiniettarsi o da somministrare da altre persone in caso di reazione allergica.

Inoltre, il soggetto allergico viene istruito a riconoscere i sintomi spia dello shock anafilattico, all’autosomministrazione dell’adrenalina, e a cosa è necessario fare dopo la somministrazione del farmaco salvavita. Infatti, per alcune ore dopo la somministrazione dell’adrenalina, il soggetto allergico dovrà essere sottoposto a monitoraggio delle sue condizioni in una struttura ospedaliera: pertanto, sarà necessario chiamare i soccorsi oppure rivolgersi più vicino pronto soccorso. 

Allergologie E Immunologia Clinica

Visite ed esami

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici
Torna su