Le lesioni legamentose del ginocchio sono tra gli infortuni più frequenti nell’attività sportiva, in particolare negli sport che prevedono movimenti di rotazione e contatto fisico. Mentre alcuni infortuni possono essere gestiti con fisioterapia e trattamenti conservativi, altri richiedono un intervento chirurgico, spesso di ricostruzione.
Approfondiamo l’argomento con il dottor Federico D’Amario, Responsabile dell’Unità Operativa di Protesica di anca e di ginocchio di Humanitas San Pio X.
Lesioni del legamento collaterale mediale
Il legamento collaterale mediale (LCM) è una delle strutture più comunemente interessate da lesioni traumatiche del ginocchio. Questo tipo di infortunio si verifica tipicamente quando il ginocchio subisce una forza diretta dall’esterno verso l’interno, definita tecnicamente come “valgo”, frequente negli sport di contatto come il calcio, durante contrasti tra giocatori.
In genere, questo tipo di trauma si manifesta con dolore immediato nella parte interna del ginocchio e difficoltà a sostenere il peso del corpo sulla gamba interessata, spesso gonfiore, particolarmente evidente il giorno successivo all’infortunio. Ad esempio, uno sportivo con infortunio del legamento collaterale mediale può inizialmente riuscire a lasciare il campo zoppicando, ma il mattino seguente il ginocchio sarà gonfio. In questi casi è importante valutare il grado della lesione e il livello di instabilità del ginocchio per determinare il tipo di trattamento:
- lesione di grado 1: il trattamento prevede riposo, applicazione di ghiaccio, compressione con bendaggio, farmaci antinfiammatori non steroidei e fisioterapia precoce, generalmente entro una settimana dall’infortunio, per favorire un ritorno graduale all’attività sportiva;
- lesione di grado 2: il trattamento include l’utilizzo di un tutore per almeno tre settimane, allo scopo di supportare il movimento articolare, ma mantenendo il carico completo sull’arto. La fisioterapia viene iniziata precocemente, in genere anche durante l’uso del tutore, concentrandosi sul rinforzo muscolare dell’arto inferiore e sulla rieducazione neuromuscolare;
- lesione di grado 3: è la lesione più grave e si manifesta con instabilità del ginocchio, coinvolgimento di altre strutture, come il legamento crociato anteriore o posteriore. In questi casi, può essere necessario un intervento di ricostruzione chirurgica.
La valutazione dell’ortopedico e la risonanza magnetica sono necessari per confermare la diagnosi e valutare l’eventuale presenza di lesioni associate. Se gli esami dimostrano una rottura parziale del legamento nella sua porzione prossimale senza altre lesioni, l’infortunio può essere gestito con un tutore per sei settimane e fino al recupero completo, tornando all’attività agonistica dopo circa tre mesi.
Lesioni del legamento collaterale laterale
Le lesioni del legamento collaterale laterale (LCL) sono meno frequenti rispetto al legamento collaterale mediale, e raramente avvengono da sole. Questo tipo di trauma si verifica quando una forza diretta dall’interno verso l’esterno (definita “varo”) viene applicata al ginocchio. Spesso queste lesioni si associano a danni dell’angolo postero-laterale del ginocchio, che comprende il tendine del popliteo, il legamento popliteo-fibulare e il tendine del bicipite femorale, oltre a possibili lesioni del legamento crociato posteriore.
Come per il legamento collaterale mediale, anche le lesioni del legamento collaterale laterale vengono classificate in tre gradi in base all’instabilità articolare. In considerazione della valutazione specialistica, l’ortopedico propone il trattamento di cura:
- lesioni di grado 1 e grado 2: il trattamento può prevedere l’utilizzo di un tutore per sei settimane con carico completo e fisioterapia precoce per il rinforzo muscolare e la rieducazione neuromuscolare;
- lesioni di grado 3: in genere il trattamento richiede un intervento chirurgico di riparazione o ricostruzione del legamento, insieme al trattamento delle altre strutture eventualmente danneggiate.
L’importanza di un consulto ortopedico precoce è fondamentale in questi casi, poiché le lesioni dell’angolo postero-laterale associate potrebbero richiedere il trattamento chirurgico per ripristinare la stabilità del ginocchio.
Lesioni del legamento crociato anteriore
La rottura del legamento crociato anteriore (LCA) è uno degli infortuni più frequenti tra gli sportivi. Questo tipo di lesione si verifica, in genere, durante manovre di rotazione senza contatto diretto o quando il ginocchio subisce una forza in valgo. Un esempio classico è quello di un giocatore di basket che durante una decelerazione improvvisa e un cambio di direzione avverte il caratteristico “pop” nel ginocchio. A quel punto, il giocatore non riesce più a sostenere il peso sull’arto e deve essere aiutato a lasciare il campo, il ginocchio si gonfia rapidamente a causa del sanguinamento interno nell’articolazione (emartro).
Spesso le lesioni del legamento crociato anteriore si associano a danni del legamento collaterale mediale e del menisco laterale, rendendo necessaria la valutazione specialistica, inclusa la risonanza magnetica, di tutte le strutture del ginocchio.
Il trattamento delle lesioni del legamento crociato anteriore
Il trattamento delle lesioni del legamento crociato anteriore è sempre personalizzato considerando l’età dello sportivo, gli obiettivi funzionali e di ritorno allo sport, e le eventuali altre lesioni associate. Negli sportivi più giovani, che desiderano tornare a praticare sport con movimenti rotatori, come il basket o il calcio, è indicata la ricostruzione chirurgica del legamento crociato anteriore; per gli sportivi che praticano attività a minor richiesta funzionale e senza movimenti rotatori, come ad esempio la corsa, il trattamento iniziale può essere di tipo conservativo con un programma riabilitativo specifico, sulla base della valutazione dell’ortopedico.
Negli atleti non professionisti, studi scientifici hanno dimostrato risultati simili in termini di dolore e disabilità tra il trattamento chirurgico precoce e quello conservativo con possibilità di intervento differito se non si raggiunge un livello funzionale accettabile. Tuttavia, il trattamento non chirurgico è controindicato in presenza di lesioni meniscali riparabili, o di difetti cartilaginei (lesioni condrali) riparabili.
La riabilitazione pre-operatoria e post-operatoria personalizzata sulla base dei tempi di guarigione e della risposta individuale al dolore, è fondamentale per la gestione dell’edema, per il recupero del movimento articolare e la rieducazione neuromuscolare.
I tempi del ritorno allo sport dipendono dai risultati della riabilitazione, durante la quale lo sportivo viene gradualmente esposto a esercizi sempre più impegnativi. Spesso il ritorno sicuro all’attività agonistica richiede 12 mesi o più, e può accadere che il livello di performance pre-infortunio non venga raggiunto a causa di fattori psicologici, tra cui la paura di un nuovo infortunio o del dolore, rappresentano uno dei predittori più forti del mancato ritorno allo sport.
Lesioni del legamento crociato posteriore
Le rotture del legamento crociato posteriore (LCP) sono meno comuni rispetto a quelle del crociato anteriore, e talvolta si presentano in combinazione con lesioni dell’angolo postero-laterale. Nel contesto sportivo si verificano attraverso una forza diretta esercitata posteriormente sulla tibia prossimale con il ginocchio flesso oppure con un trauma che avviene a ginocchio in iperestensione.
All’esame clinico può essere notato il “segno del cassetto posteriore”, dove la tibia appare spostata posteriormente (traslazione posteriore) rispetto al femore. Le lesioni del legamento crociato posteriore vengono classificate in tre gradi in base alla traslazione posteriore:
- lesioni di grado 1: il trattamento prevede fisioterapia entro una settimana dall’infortunio, con particolare attenzione al rinforzo del muscolo quadricipite e alla riabilitazione neuromuscolare, seguita da un ritorno graduale all’attività;
- lesioni di grado 2: stesso trattamento delle lesioni di grado 1, con la possibilità di utilizzare un tutore specifico per il legamento crociato posteriore;
- lesioni di grado 3: richiedono l’utilizzo di un tutore per 6-12 settimane e fisioterapia precoce focalizzata sul quadricipite, mentre il tutore è in uso. In alcuni casi, può essere considerato l’intervento chirurgico di ricostruzione, se altre strutture sono danneggiate, e di fissazione chirurgica per stabilizzare il ginocchio.
Tuttavia, indipendentemente dal tipo di trattamento, la gestione post-infortunio delle lesioni legamentose del ginocchio deve includere un programma di lungo periodo per mantenere la salute del proprio ginocchio, con attività fisica da praticare per tutta la vita e con attenzione al peso corporeo per ridurre il carico sul ginocchio e il rischio di sviluppare artrosi precoce.
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