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Stomaco: acidità da reflusso post quarantena, come affrontarlo 

Dolore allo stomaco, bruciore, percezione di acido o amaro in bocca: i mesi passati durante il primo lockdown hanno visto aumentare il numero di persone colpite da questi fastidi, riconducibili al reflusso gastroesofageo “da lockdown”. «Infatti – spiega il dottor Marco Dal Fante, responsabile di endoscopia e gastroenterologia di Humanitas Pio X – la relazione tra Covid-19 e intestino si è rivelata essere di ben due tipi, uno diretto e uno indiretto.  

  • Relazione diretta: il virus Sars-Cov-2 agisce direttamente sulla salute dell’apparato digerente nell’1% dei casi. Concretamente, il virus stimola il rilascio di acido cloridrico in eccesso nello stomaco, che poi risale nell’esofago e provoca il bruciore tipico del reflusso gastroesofageo.
  • Relazione indiretta: era già noto che il reflusso gastroesofageo fosse strettamente relazionato con situazioni di stress che stimolano la produzione di acido cloridrico fino  a  provocare in alcuni casi anche ulcere. Inoltre, lo stress ridurrebbe la produzione di muco e prostaglandine, entrambi elementi protettivi intragastrici.  Il lockdown ha aumentato per molte persone i livelli di stress e sensazioni negative, che hanno quindi generato l’incremento dei casi di persone che soffrono di reflusso. Inoltre, hanno agito negativamente sulla salute dell’apparato digerente anche i cambiamenti delle abitudini alimentari, come un aumento o diminuzione delle quantità di cibo assunte o l’irregolarità dei pasti e degli spuntini dovuti allo stravolgimento della routine quotidiana. Infine, anche la sedentarietà forzata è risultata determinante per gli effetti negativi sulla salute dello stomaco»

Bruciore di stomaco: cosa fare?

«Quando si avvertono i sintomi da reflusso gastroesofageo – conclude lo specialista – è importante non esitare a consultare un esperto, sia per capire la natura esatta del disturbo, ma anche per individuare la cura migliore o eventualmente cambiare il tipo di farmaci, se quelli che si assumono abitualmente non sono più efficaci. In alcuni casi, infatti, gli antiacidi da banco possono non essere sufficienti, quindi bisogna passare agli inibitori di pompa protonica, che bloccano la produzione di acido da parte dello stomaco. In ogni caso, per ottimizzare l’efficacia dei farmaci è raccomandabile non assumerli di sera, ma prima di colazione, e non spezzare la pastiglia. In merito all’alimentazione, l’ideale sarebbe evitare birra, alcolici in generale, bevande gassate, caffè e cioccolato. Infine, si raccomanda di mangiare in modo regolare senza esagerare con le quantità».

Lo specialista riceve anche presso il centro Humanitas Medical Care di via Murat 13, a 450 metri dall’Ospedale. La struttura dispone di un ampio parcheggio nelle vicinanze a disposizione del paziente.

Gastroenterologia ed Endoscopia
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