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Trekking: cosa provoca quel dolore alle ginocchia durante la discesa?

Passeggiare nella natura, in montagna e in collina, è un modo di visitare nuovi posti, rallentare i ritmi veloci della vita di tutti i giorni, e tenersi in forma. Però, proprio perché il trekking non è una semplice passeggiata, le ginocchia e i muscoli possono risentire dello sforzo specie nella fase di discesa, anche in chi ha una buona forma fisica e un discreto allenamento.

Cosa provoca quel dolore alle ginocchia durante la discesa? Ne parliamo con il dottor Federico D’Amario, responsabile di Ortopedia di anca e ginocchio di Humanitas San Pio X. 

Ogni volta che si affronta una discesa, nel trekking e nella corsa, entrano in gioco muscoli, articolazione e legamenti del ginocchio – spiega l’esperto -. Per mantenere l’equilibrio e frenare la discesa, su quadricipite, rotula e tendine rotuleo si determina una grande tensione a cui si può aggiungere il sovraccarico funzionale sui menischi e sulla cartilagine, in modo particolare se la persona è sovrappeso. Tutto questo provoca dolore al ginocchio».

Ginocchio: com’è il dolore dell’escursionista?

«In genere, il dolore al ginocchio durante la discesa può comparire anche agli escursionisti più preparati ed esperti – prosegue l’ortopedico -. Si tratta di un dolore sordo, acuto, che si presenta a livello della rotula, nel lato esterno del ginocchio, a causa dell’infiammazione del tendine rotuleo durante lo sforzo ripetuto. Spesso, l’infiammazione si può estendere anche alla bandelletta ileo-tibiale, la parte del muscolo della coscia che si inserisce nel ginocchio. Il dolore da sovraccarico, che può comparire anche in chi ha ginocchia sane, è un sintomo da non sottovalutare perché, insieme alla stanchezza muscolare dopo una lunga salita, aumenta il rischio di traumi gravi e lesioni al ginocchio che possono complicare la discesa».  

Trekking: i consigli per evitare il dolore alle ginocchia in discesa

Per evitare che la discesa sia dolorosa, difficile e a rischio di traumi, è fondamentale studiare il percorso prima della salita, valutando i dislivelli, perchè più impegnativo è il trekking, maggiore dovrà essere la preparazione – sottolinea D’Amario -. Una volta in vetta, specie se la discesa sarà impegnativa e lunga, il consiglio è di prepararsi con un adeguato riscaldamento e stretching, necessario dopo la pausa alla fine della salita, dal momento che i muscoli si saranno raffreddati. Tipo di terreno, pendenza, scalinate continue, terreno smosso e ghiaioni sono importanti fattori da valutare perchè aumentano lo stress funzionale su muscoli e tendini, provocando dolori più acuti. Un aiuto nella discesa può venire da alcune scelte da effettuare nelle fasi di preparazione del trekking:

  • attrezzatura adatta: scarpe e scarponi della giusta misura, kit del pronto soccorso con un antinfiammatorio e del ghiaccio secco da applicare in caso di dolore, specie se il trekking prevede più giorni di escursione
  • non eccedere nel peso dello zaino
  • dotarsi di buoni bastoncini da trekking perché sono un ottimo supporto nella discesa ed evitare di caricare troppo sulle ginocchia. Inoltre, non dimenticare di mettere nello zaino un antinfiammatorio e ghiaccio secco.

In genere basta un po’ di riposo affinchè passi il dolore, ma se dovesse persistere è consigliabile consultare uno specialista per valutare la causa e il trattamento più adeguato. Importante è non aspettare troppo a lungo prima di rivolgersi all’ortopedico perché se anche nei casi meno gravi il trattamento precoce può essere di tipo conservativo, infiltrativo o di riabilitazione, attendere può portare ad aggravare la situazione e aumentare i tempi di recupero».

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