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Come gestire la pressione d’estate

Con l’arrivo del caldo estivo, la pressione arteriosa può subire variazioni, con effetti diversi a seconda che si soffra di pressione bassa (ipotensione) o pressione alta (ipertensione).

Approfondiamo l’argomento con il dottor Gianluca Ruffin, Responsabile di Cardiologia di Humanitas San Pio X.

Pressione bassa: i valori

Si parla di ipotensione quando la pressione arteriosa scende al di sotto di 100 mmHg per la pressione massima (sistolica) e 60 mmHg per la minima (diastolica) ed è accompagnata da malessere sia per i maschi che per le femmine. In queste ultime, soprattutto se giovani e di basso peso, la pressione può essere naturalmente più bassa rispetto alla norma (120/80 mmHg) e non presentare sintomi.

I sintomi della pressione bassa

Nei mesi estivi, però, le persone che tendono ad avere la pressione bassa possono avvertire con maggiore frequenza stanchezza, capogiri, vista annebbiata o un senso di svenimento. Questo accade perché il caldo favorisce la dilatazione dei vasi sanguigni, con conseguente abbassamento della pressione arteriosa. In particolare, le temperature elevate e il clima caldo-umido favoriscono la dispersione di liquidi attraverso la sudorazione, provocando disidratazione e riducendo la quantità di sangue circolante, fattore che contribuisce all’ipotensione.

Pressione bassa, cosa fare

Per gestire l’ipotensione è fondamentale: 

  • avere cura dell’idratazione: bere spesso, anche in assenza di sete, privilegiando acqua e bevande non zuccherate, allo scopo di aumentare il volume di liquidi circolanti
  • consumare pasti leggeri ma frequenti, includendo frutta e verdura ricche di acqua e sali minerali
  • in alcuni casi, su indicazione del medico, può essere utile aumentare leggermente l’introito di sale, poiché il sodio contribuisce a trattenere i liquidi e a mantenere la pressione a livelli adeguati, oppure assumere integratori di sali minerali (sodio-potassio).

Cos’è l’ipertensione

L’ipertensione si definisce come una pressione sistolica uguale o superiore a 140 mmHg e/o diastolica uguale o superiore a 90 mmHg. Questi valori valgono per la popolazione generale (maschi e femmine). Si tratta spesso di una condizione asintomatica, motivo per cui viene definita “killer silenzioso”: il rischio è di non accorgersene fino alla comparsa di complicanze, come ictus o infarto.

Gestione della terapia

In caso di ipertensione diagnosticata, è importante prestare attenzione alla terapia e parlarne con il proprio medico in caso sia necessario rimodularla. Infatti, il caldo può modificare l’effetto dei farmaci antipertensivi, rendendoli talvolta più potenti del necessario. Questo accade per via della vasodilatazione indotta dalle alte temperature, che può amplificare l’azione dei farmaci, causando una riduzione eccessiva della pressione. È dunque importante monitorare con maggiore frequenza i valori pressori, soprattutto al cambio di stagione, e consultare il medico per valutare un’eventuale revisione della terapia.

Pressione alta: cosa fare

Insieme alla terapia farmacologica, lo stile di vita ha un ruolo fondamentale nella gestione dell’ipertensione e nella prevenzione delle complicanze cardiovascolari. Durante l’estate è consigliabile: 

  • limitare l’attività fisica nelle ore più calde
  • mantenere una buona idratazione 
  • seguire una dieta equilibrata e povera di sodio, ricca di verdura fresca, frutta di stagione e cibi facilmente digeribili 
  • ridurre l’eccesso di alcol e caffeina, che possono interferire con i meccanismi di regolazione della pressione 
  • monitorare la pressione e rivolgersi al medico in caso di rilevazioni anomale
  • non modificare autonomamente la propria terapia anti-ipertensiva.

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