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Cosa vuol dire “avere i funghi nel naso”?

Ne esistono milioni di specie e sono presenti ovunque, dall’aria alle superfici, ma solo qualche centinaio sono pericolose, come dichiarato dal Center for Disease Control. «Stiamo parlando delle specie fungine che, se inalate, possono scatenare un’infezione nasosinusale (o sinusite fungina) – spiega il dott. Giovanni Colombo, responsabile di Otorinolaringoiatria di Humanitas San Pio X – in genere priva di conseguenze gravi se curata tempestivamente e nel modo adeguato alla tipologia. I fattori che facilitano l’infezione sono ambientali ma soprattutto personali. Per quanto riguarda quelli ambientali, sembra che un clima caldo, umido o un luogo pubblico con aria condizionata possano causare un’elevata distribuzione e concentrazione dei funghi nell’aria che possono quindi infettare le mucose nasosinusali. Invece, i fattori personali che aumentano il rischio di sviluppare un’infezione fungina sono l’alterazione della forma del naso e dei seni paranasli che favorisce l’ostruzione, la riduzione dell’ossigenazione e quindi la crescita micotica, oppure la condizione di sistema immunitario alterato, causato da diabete, leucemia o linfoma, immunodeficienze congenite, trapianti e assunzione di farmaci immunosoppressori. L’otorinolaringoiatra è l’unico specialista che può aiutare a determinare la causa e la tipologia dell’infezione fungina, attraverso una visita ambulatoriale di otorinolaringoiatria individuare la cura adeguata ed evitare che l’infezione causi una degenerazione della problematica».

Quanti tipi di sinusite fungina ci sono?

«Esistono due forme di sinusite fungina – continua l’esperto – quella non invasiva e quella invasiva. La sinusite fungina non invasiva è la forma più frequente e colpisce solo le fosse nasali e i seni paranasali. I sintomi principali sono simili a quelli di altre forme di sinusite:

  • congestione nasale
  • dolore localizzato e senso di pesantezza al volto
  • riduzione dell’olfatto o cattivo odore nel naso
  • secrezioni dal naso

A questa forma appartiene la Fungus ball, che determina la formazione di una “palla fungina” all’interno di una cavità paranasale. In questo caso, il fungo non sta realmente infettando il tessuto nasale, ma semplicemente “vivendo” nel naso, in cui rimane intrappolato, si replica e formula accumuli di materiale che possono contenere anche batteri.  Spesso questa forma è asintomatica o presenta solo un leggero fastidio, fino a che la “palla” diventa più grande e blocca il naso. Un’altra forma è la sinusite fungina allergica, ossia una reazione allergica ai funghi che si trovano nell’ambiente. Si manifesta con una reazione infiammatoria e conseguente ostruzione della cavità paranasale. Questa condizione crea l’ambiente ideale per la crescita del fungo. I pazienti che ne soffrono hanno spesso una storia di allergie e polipi nasali e molti di questi soffrono di asma e sinusite cronica. Inizialmente, possono essere presenti solo sintomi di tipo allergico (congestione nasale, naso che cola e starnutazione), ma col peggiorare della situazione si può verificare il riempimento del seno paranasale coinvolto con muco denso e, alla fine, le cavità paranasali possono ingrandirsi fino a determinare un cambiamento dell’aspetto degli occhi e del viso.  La sinusite fungina invasiva – prosegue il dott. Colombo – oltre ai seni paranasali colpisce anche i tessuti circostanti. È frequente, anche se non esclusiva, nelle persone in cui il sistema immunitario è compromesso. I sintomi possono consistere anche in:

  • disturbi della vista
  • mal di testa
  • gonfiore del volto
  • protrusione del globo oculare
  • alterazione dell’umore
  • deficit neurologico
  • crisi epilettiche

Le tre tipologie di sinusite invasiva sono: la sinusite cronica indolente/granulomatosa, molto rara, riguarda le persone senza particolari problemi immunitari, in cui il fungo causa una grave risposta da parte del sistema immunitario che distrugge la mucosa nasale e determina la formazione di una massa che cresce in varie sedi, come nella guancia, nell’orbita, nel naso o nei seni paranasali; la sinusite cronica invasiva, che colpisce spesso persone con sistema immunitario compromesso (ad esempio, soggetti affetti da infezione da HIV, diabete o terapia con immunosoppressori) in cui Il fungo invade il tessuto dei seni paranasali con un processo lento ma distruttivo; infine, la sinusite fungina acuta invasiva fulminante, che colpisce pazienti immunocompromessi (diabetici gravi, trapiantati e soggetti affetti da linfoma o leucemia), in cui il fungo invade e distrugge rapidamente i vasi sanguigni. Quest’ultimo caso è severamente pericoloso e spesso richiede un intervento chirurgico d’urgenza e l’assunzione di farmaci antifungini».

Come si diagnostica la sinusite fungina?

La diagnosi avviene esclusivamente con la visita specialistica otorinolaringoiatrica che consiste in tre fasi: 

  • anamnesi: raccolta delle informazioni riguardanti la sintomatologia in corso e gli eventuali fattori di rischio.
  • valutazione endoscopica delle fosse nasali: per evidenziare muco bianco o giallastro, neoformazioni polipoidi e/o tutte quelle caratteristiche anatomiche che possono essere predisponenti allo sviluppo della patologia
  • TC massiccio facciale senza mezzo di contrasto: per valutare lo stato del  seno paranasale coinvolto, individuare i nuclei delle masse fungine e studiare le caratteristiche anatomiche del massiccio facciale, indispensabili prima di programmare l’intervento chirurgico.

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