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Tumori dell’utero


Cosa sono i tumori dell’utero?

Esistono diversi tipi di tumore dell’utero, una neoplasia ginecologica causata dalla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule che si trasformano in cellule maligne, e che rappresenta il quinto tumore più frequente specie dopo i 50 anni e con la menopausa, ma può presentarsi anche in giovane età. I tumori dell’utero si dividono in sarcoma, il più raro (5%), tumore dell’endometrio, il più frequente (80%), e tumore della cervice uterina (o collo dell’utero), la prima causa di morte per tumore ginecologico nel mondo. 

Grazie agli esami di screening per il tumore della cervice è possibile prevenire e curare questo tumore dell’utero, se intercettato nelle fasi iniziali, aumentando la probabilità di sopravvivenza e di prognosi alla diagnosi.

Il tumore della cervice uterina colpisce il collo dell’utero, tra utero e vagina, mentre il tumore dell’endometrio colpisce il tessuto di rivestimento interno dell’utero (endometrio).

Quali sono i fattori di rischio per i tumori dell’utero?

Il principale fattore di rischio per i tumori della cervice uterina è l’infezione da Papilloma Virus (HPV).L’International HPV Reference Center ha identificato più di 225 tipi di virus HPV, di cui alcuni ad alto rischio di sviluppare cancro (genotipi oncogeni), ovvero HPV 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 68, 73 e 82. Circa il 70% di tutti i tumori cervicali dell’utero sono associati ai genotipi HPV 16 e 18, mentre i genotipi 31, 33, 45, 52 e 58 causano un ulteriore 20%. I genotipi definiti a “basso rischio” sono HPV 6 e HPV 11, responsabili però di varie lesioni benigne cutanee (verruche) o condilomi della mucosa genitale.

Sono considerati fattori predisponenti anche obesità, diabete, menopausa tardiva, non aver avuto figli (nulliparità), diabete, ipertensione e terapia ormonale sostitutiva a base di estrogeni non adeguatamente controbilanciata dal progestinico, familiarità, mutazioni genetiche (BRCA 1 e 2). 

Quali sono i sintomi dei tumori dell’utero?

Sulla base del tipo di tumore dell’utero possono manifestarsi sintomi diversi che vanno dal sanguinamento vaginale al di fuori del ciclo o in menopausa, perdite vaginali insolite, dolore nei rapporti sessuali (dispareunia), dolore pelvico, dolore addominale. In molti casi, nelle fasi iniziali, i tumori dell’utero non presentano sintomi. In caso di sanguinamenti vaginali, specie in menopausa e postmenopausa è sempre necessario rivolgersi al ginecologo.

Come si effettua la diagnosi del tumore dell’utero?

La diagnosi dei tumori dell’utero prevede esami comuni e alcuni esami specifici per il tumore dell’endometrio e per il tumore della cervice uterina. In tutti i casi di tumori dell’utero, e di altri tumori ginecologici, la prima valutazione inizia con la visita ginecologica con ecografia transvaginale, l’anamnesi clinica, la valutazione della pelvi, il Pap test e HPV-DNA test. 

In caso di positività per tumori dell’utero, ovvero se viene diagnosticato uno dei tumori dell’utero, questi esami vengono seguiti dall’analisi molecolare del tumore o caratterizzazione molecolare del tumore, cioè una specie di “carta di identità” del tipo specifico di tumore, sulla cui base viene definito il trattamento più efficace dopo la chirurgia. La caratterizzazione molecolare del tumore è un esame che si effettua su un prelievo di sangue o su un campione di tessuto prelevato durante la biopsia. Possono essere necessari anche ulteriori esami di approfondimento quali l’isteroscopia diagnostica, la Risonanza Magnetica della pelvi, la TC del torace e dell’addome per valutare l’eventuale presenza di metastasi a distanza, la PET per identificare le cellule tumorali attive e le localizzazioni metastatiche del tumore.

Nel caso di sospetto per tumore della cervice, il percorso diagnostico prevede il Pap test che, effettuato regolarmente durante la visita ginecologica, permette di intercettare precocemente la presenza di lesioni, e nelle donne con Pap test positivo, l’HPV DNA Test per identificare il ceppo virale responsabile dell’infezione HPV. Inoltre, Colposcopia con biopsia, Risonanza Magnetica della pelvi, TAC del torace fondamentale per escludere metastasi ai polmoni, ad esempio, PET.

Una volta concluso il percorso diagnostico, e identificato lo stadio del tumore, ovvero dimensioni ed eventuale coinvolgimento delle strutture vicine e/o a distanza, sulla base della stadiazione e del profilo molecolare del tumore viene stabilito il trattamento personalizzato per la donna.

Quali sono i trattamenti per i tumori dell’utero?

L’intervento di chirurgia standard, ovvero l’asportazione dell’utero (isterectomia), delle tube di Falloppio, delle ovaie, con eventuale prelievo di linfonodi adiacenti, è il trattamento principale del tumore dell’utero. La chirurgia può essere eseguita in laparoscopia con eventuale ausilio del robot, o in chirurgia robotica, mentre per alcuni tipi di tumore è indicato, invece, l’approccio tradizionale con laparotomia, cioè con il taglio sull’addome.

Dopo l’intervento, il trattamento dei tumori dell’utero può variare dalla chemioterapia adiuvante per migliorare la prognosi nel tumore dell’endometrio in stadio avanzato, nel tumore a elevato rischio di recidiva sistemica, oppure nel trattamento della malattia metastatica, fino all’ormonoterapia nelle donne con tumore a progressione lenta, e alla chemioterapia associata a brachiterapia adiuvante o a radioterapia esterna. I farmaci immunoterapici (anti PD-1) approvati in Europa e disponibili anche in Italia per i tumori dell’endometrio, in combinazione all’inibitore orale delle tirosin chinasi (lenvatinib), hanno dimostrato di aumentare la risposta alla chemioterapia.  Mentre per le forme a esordio metastatico o recidivanti di carcinoma della cervice uterina, la combinazione di chemioterapia, farmaci immunoterapici e anti-angiogenetici rappresenta il trattamento di scelta.

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Responsabile Ginecologia Oncologica medica - ricerca
Prof.ssa Domenica Lorusso
Ginecologia oncologica medica - ricerca

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