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Citomegalovirus in gravidanza: i consigli di prevenzione

Il Citomegalovirus è un virus appartenente al gruppo degli Herpesvirus ed è molto diffuso in tutto il mondo. In Italia, il 70-80% della popolazione adulta ha gli anticorpi anti-Citomegalovirus, segno che in passato si è già contratta l’infezione. Se il contagio avviene per la prima volta in gravidanza, è possibile che il virus passi dalla madre al feto, causando danni anche importanti.

Ecco allora i consigli di prevenzione, grazie al contributo della dottoressa Marinella Dell’Avanzo, Specialista in Ginecologia ed Ostetricia in Humanitas San Pio X.

Il Citomegalovirus: l’infezione primaria

Il primo contatto con il virus (infezione primaria) avviene nella maggior parte dei casi o subito dopo la nascita o nel corso dell’infanzia. Le vie di trasmissione più frequenti sono infatti il parto stesso, a seguito di contatto con secrezioni vaginali infette (infezione perinatale) o durante l’allattamento materno (infezione post-natale). Circa il 60% delle puerpere che hanno già contratto l’infezione primaria da citomegalovirus in passato, eliminano il virus con il latte trasmettendo l’infezione a circa il 30-70% dei neonati allattati al seno per almeno un mese. Questi tipi di infezione, in genere, non provocano malattia nel bambino.

I bambini che contraggono un’infezione prenatale o post-natale eliminano il virus per parecchi mesi con la saliva e con le urine. La trasmissione da bambino a bambino o da bambino ad adulto, avviene dunque con facilità in tutte quelle occasioni in cui si verificano contatti stretti e prolungati con secrezioni infette (asilo nido, scuole materne o in famiglia).

I consigli per la prevenzione in gravidanza

Se l’infezione primaria viene contratta in gravidanza, in circa il 30-40% dei casi il virus può essere trasmesso al feto (infezione congenita) e causare danni già evidenti alla nascita in circa il 20% dei feti infetti.

Non è ancora disponibile un vaccino contro il Citomegalovirus, pertanto per limitare il rischio di infezione, è consigliabile che la gestante priva di corpi antivirus–specifici (lo si scopre con un esame del sangue a inizio gravidanza o prima del concepimento, se la gravidanza è programmata), adotti alcune misure preventive, in particolare nei confronti dei bambini piccoli, che rappresentano la principale fonte di contagio soprattutto se frequentano l’asilo nido o la scuola materna.

  • Non condividere con il bambino stoviglie (come tazze, piatti, bicchieri e posate), cibo (non assaggiare la sua pappa con lo stesso cucchiaio, non mordere lo stesso panino, etc), biancheria (come asciugamani, tovaglioli).
  • Non portare alla bocca il ciuccio o qualsiasi oggetto che il bambino possa aver messo in bocca.
  • Non baciare il bambino sulle labbra.
  • Lavarsi accuratamente le mani dopo aver pulito il naso e la bocca del bambino, cambiato il pannolino, maneggiato la biancheria sporca e i giocattoli, dopo averlo fatto mangiare e dopo il bagno.
  • Lavare frequentemente i giocattoli e le superfici (seggiolone, box, passeggino) con acqua e sapone.

 

 

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