Una lesione al menisco del ginocchio non è un evento così raro: può accadere durante l’attività sportiva, rialzandosi da una posizione accovacciata o piegandosi sulle ginocchia durante il lavoro o i lavori domestici e in tal caso si parla di lesione traumatica. Il menisco, o meglio, i due menischi del ginocchio potrebbero, però, addirittura lesionarsi semplicemente mentre si cammina, a causa dell’usura che avviene nel tempo e in questo caso si parla di lesione degenerativa.
In caso di lesione traumatica, oggi, anziché rimuovere completamente o parzialmente il menisco (meniscectomia), si favorisce la riparazione con speciali suture, come accade con i tendini. Infatti, studi clinici hanno dimostrato che la rimozione del menisco può, nel tempo, favorire danni alla cartilagine e artrosi degenerativa del ginocchio. Ne parliamo con il dottor Vittorio Di Giacomo, ortopedico responsabile della Traumatologia Sportiva di Humanitas San Pio X.
Dolore, il sintomo tipico della lesione al menisco
«La lesione del menisco compare con un dolore acuto, spesso improvviso, accompagnato talvolta da un “crack” interno al ginocchio – spiega l’ortopedico -, ma può anche iniziare come un dolore continuo e graduale, se la lesione è di tipo degenerativo. Con il dolore, può comparire anche difficoltà a camminare, a flettere o estendere il ginocchio, fino in alcuni casi al blocco completo del movimento articolare. Ghiaccio e riposo, sono rimedi semplici, ma talora efficiaci per contrastare un’infiammazione acuta, specie dopo un trauma, ma al persistere dei sintomi è fondamentale rivolgersi nel più breve tempo possibile allo specialista per una valutazione clinica, eventualmente completata da accertamenti diagnostici. Infatti, se non trascurata, spesso una piccola lesione del menisco può essere suturata, cioè riparata, con un intervento mini-invasivo e conservativo.
Al contrario, trascurare il dolore al ginocchio può portare a peggiorare la lesione meniscale, anche quella non traumatica, e quindi a dover ricorrere, poi, a una asportazione chirurgica di una porzione più o meno grande del menisco per tornare a camminare. Pertanto, la visita ortopedica e la risonanza magnetica aiutano a stabilire il tipo, il grado e la sede della lesione, informazioni che permettono di decidere quale trattamento iniziare tra quelli conservativi (fisioterapia, infiltrazioni di acido ialuronico o PRP, spesso utili per lesioni meniscali di tipo degenerativo) e quelli chirurgici. Tra questi, il più conservativo, da riservare a casi selezionati, ma estremamente protettivo sul medio lungo periodo, è la sutura meniscale».
Sutura meniscale: la soluzione per alcuni tipi di lesioni
«I menischi del ginocchio, posti tra femore e tibia, sono strutture fibrocartilaginee poste all’interno e all’esterno del ginocchio – prosegue Di Giacomo -. Si tratta di strutture poco vascolarizzate, ma la parte periferica riceve più sangue di quella centrale. Entrambi i menischi servono ad ammortizzare i carichi e gli urti tra le due superfici ossee, e proteggono la cartilagine articolare.
Danni meniscali netti, situati nella parte periferica del menisco, la più vascolarizzata possono essere riparati con una sutura meniscale eseguita in artroscopia (i famosi “due buchini”), come una “cucitura” eseguita con un apposito strumentario. L’apporto di sangue nella parte periferica del menisco è fondamentale per attivare il processo di guarigione e riparazione. In caso di lesioni non candidabili alla sutura, sono possibili però altre soluzioni chirurgiche, come le asportazioni parziali di menisco».
E dopo l’intervento al menisco?
«Dopo circa 3-4 ore dall’intervento al menisco, il paziente potrà riprendere a camminare con stampelle, con tutto il carico. In caso di asportazione del frammento lesionato, dopo circa 15-20 giorni di stampelle si tornerà alle attività quotidiane e dopo 45 giorni allo sport. In caso di sutura, il carico sul menisco riparato può essere immediato, ma sono necessarie circa quattro settimane con le stampelle durante le quali evitare piegamenti sulle ginocchia. In un mese – conclude l’esperto – si recupera quasi completamente la funzione del ginocchio, e dopo circa 90 giorni si può valutare anche il ritorno allo sport: un piccolo allungamento delle tempistiche rispetto all’asportazione, che ripaga con una protezione del proprio ginocchio a lungo termine».
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