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Pavimento pelvico: prolasso, incontinenza, dolore si possono evitare?

Nella donna, con l’avanzare dell’età e per le gravidanze, i muscoli e le fasce che costituiscono il pavimento pelvico possono andare incontro a un indebolimento e perdere la loro funzione di sostegno degli organi del perineo e di continenza. Infatti, il pavimento pelvico, che si trova in una zona chiamata perineo tra vagina e ano, ha diverse funzioni: permette di urinare e defecare correttamente, di avere una sessualità soddisfacente e di partorire, oltre a tenere gli organi del perineo nella loro posizione.

Perdite di urina, difficoltà a trattenere gas, feci e urine, dolore e tensioni addominali che si ripercuotono anche nella vita sessuale della donna specie durante e dopo la menopausa, abbassamento (prolasso) di utero e/o vescica e/o retto sono disturbi causati proprio da l’indebolimento o da lesioni dei muscoli del pavimento pelvico. Avere un perineo tonico aiuta a prevenire questi disturbi. Ne parliamo con il dottor Andrea Rusconi, medico chirurgo di chirurgia generale di Humanitas San Pio X e del Centro per i disturbi del pavimento pelvico.

Disturbi del pavimento pelvico: dolore, incontinenza, prolasso

«I muscoli del pavimento pelvico svolgono la funzione di sostegno degli organi presenti nel perineo, ovvero utero, retto, vescica, retto e uretra – spiega il chirurgo -. Si tratta di muscoli spesso traumatizzati durante gravidanza e la fase espulsiva del parto, ma che possono perdere tonicità anche con la menopausa e l’età, oppure a seguito di interventi chirurgici. I disturbi possono comparire a causa di un rilassamento eccessivo della muscolatura con conseguente prolasso genitale, difficoltà a trattenere le urine (urgenza minzionale, incontinenza urinaria da sforzo), prolasso rettale ma anche prolasso emorroidario con stipsi e ostruita defecazione, ma anche incontinenza fecale (urgenza evacuativa, incontinenza ai gas e/o alle feci)».

Non sottovalutare i disturbi del pavimento pelvico

«Da non sottovalutare sintomi e disturbi, anche in giovane età, specie dopo la gravidanza – prosegue il dottor Rusconi -. Infatti, è frequente che i disturbi del pavimento pelvico dopo la gravidanza, specie dopo un parto difficoltoso, si possano manifestare anche dopo anni. Per questo è molto utile iniziare a riabilitare il perineo senza attendere che compaiano i disturbi di una disfunzione del pavimento pelvico. Infatti, muscoli tonici del pavimento pelvico garantiscono sostegno agli organi pelvici. Lo scopo della rieducazione pelvica è di permettere alla donna di ritrovare un controllo volontario dei differenti muscoli striati del perineo, al fine di renderli più performanti e recuperare qualità di vita».

Rieducazione perineale: importante per la prevenzione e il trattamento dei disturbi pelvici

«La rieducazione perineale comprende molte tecniche riabilitative finalizzate a correggere le disfunzioni degli organi pelvici, urinari, digestivi e sessuali, e ridurre al minimo l’insorgenza di patologie del perineo che richiedono un trattamento chirurgico – conclude l’esperto -. La rieducazione perineale, infatti, è indicata in tutti quei casi in cui siano recuperabili elasticità e tonicità del pavimento pelvico. Quando i muscoli perineali sono compromessi e si manifestano sintomi quali incontinenza fecale (perdite di feci) o urinaria, dolore cronico perineale, prolassi è necessaria una valutazione specialistica multidisciplinare che coinvolge la figura del chirurgo colorettale, dell’urologo, del ginecologo, del fisiatra e del neurologo per poter stabilire il miglior percorso di cura con trattamenti che possono essere non invasivi, come la riabilitazione o, in caso di fallimento di questa, chirurgici».

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