Il reflusso silente, noto anche come reflusso laringofaringeo (LPR), è una condizione di reflusso gastroesofageo che però presenta sintomi atipici, come raucedine, tosse cronica o abbassamento della voce.
Ne parliamo con la professoressa Roberta Maselli, responsabile di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva, e il dottor Luciano Guerra, gastroenterologo ed endoscopista in Humanitas San Pio X.
Cos’è il reflusso silente?
Il reflusso silente si verifica quando i succhi gastrici risalgono oltre l’esofago, raggiungendo la faringe e la laringe. A differenza del reflusso gastroesofageo classico, il reflusso silente non sempre provoca pirosi o dolore toracico. Questo perché i recettori nervosi della laringe e della faringe non percepiscono il bruciore nello stesso modo dell’esofago e spesso la risalita del materiale refluito avviene in piccole quantità, soprattutto di notte, quando il paziente è sdraiato.
Il risultato è un insieme di sintomi poco specifici, come:
- tosse secca persistente
- raucedine
- abbassamento della voce
- sensazione di nodo in gola
- frequente bisogno di schiarirsi la voce.
Questi disturbi, facilmente confusi con allergie o infezioni respiratorie, rendono difficile una diagnosi tempestiva. Se non identificato e trattato, il reflusso silente può determinare un’infiammazione cronica della mucosa faringo-laringea, aumentando il rischio, nei casi più gravi, di lesioni precancerose come l’Esofago di Barrett, ma anche di infezioni delle basse vie respiratorie da aspirazione bronchiale del refluito (polmoniti ab ingestis), specie nei bambini e negli anziani.
Infine, il reflusso laringofaringeo può influenzare negativamente la qualità del sonno, contribuendo a stanchezza cronica e disturbi dell’umore.
Quali esami servono per diagnosticare il reflusso silente?
Una diagnosi corretta permette di iniziare precocemente un trattamento personalizzato che può includere modifiche alimentari, terapia farmacologica e interventi comportamentali, allo scopo di evitare le complicanze più gravi. In genere, per la presenza di sintomi respiratori, il paziente tende a rivolgersi prima di tutto all’otorinolaringoiatra. La diagnosi del reflusso silente infatti può prevedere una combinazione di esami clinici e strumentali tra cui la laringoscopia, eseguita dall’otorinolaringoiatra, per osservare eventuali segni infiammatori a livello della laringe. In caso di dubbi diagnostici o di sospetto di reflusso, il paziente viene in genere inviato all’attenzione del gastroenterologo o dell’endoscopista per esami più specifici quali pH-impedenziometria delle 24 ore, endoscopia digestiva alta, scintigrafia del reflusso gastroesofageo. In particolare la scintigrafia del reflusso gastroesofageo è un esame di medicina nucleare che consente di visualizzare in tempo reale la risalita del contenuto gastrico e la sua eventuale aspirazione nelle vie aeree superiori. Si rivela particolarmente utile nei casi dubbi, quando si sospetta un reflusso non acido o silente, oppure in pazienti con sintomi respiratori inspiegabili.
Come si svolge la scintigrafia del reflusso gastroesofageo?
La scintigrafia del reflusso gastroesofageo è un esame semplice, indolore e privo di rischi. Il paziente deve essere a digiuno da almeno 4 ore. Al momento dell’esame gli viene somministrata una soluzione liquida contenente una minima quantità di tracciante radioattivo, una sostanza che permette di visualizzare il percorso del liquido attraverso l’apparato digerente grazie a una speciale apparecchiatura detta gamma-camera.
Il paziente viene monitorato per circa 30 minuti, mentre si osserva se e quanto del contenuto gastrico risale nell’esofago. In alcuni casi, per verificare il reflusso notturno, è previsto anche un monitoraggio in posizione sdraiata (fase supina), fino a 2 ore dopo l’ingestione.
Dopo l’esame, non sono previste limitazioni particolari, il paziente può riprendere le normali attività. I risultati dell’indagine forniscono dati preziosi per una diagnosi accurata e un trattamento mirato dei disturbi da reflusso.
Visite ed esami
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici