Formicolio, dolore ai polsi, intorpidimento alle mani sono sintomi frequenti in gravidanza e dopo il parto. Quando compaiono, è bene ricordare che non si tratta di disturbi “normali” in queste fasi della vita della donna. Rivolgersi a un esperto aiuta a gestire i sintomi e curare le cause.
Ne parliamo con il dottor Giorgio Pivato, Responsabile di Chirurgia della Mano e Microchirurgia ricostruttiva di Humanitas San Pio X.
Quali sono le cause dei disturbi di mani e polsi?
In gravidanza
Le alterazioni ormonali della gravidanza, la ritenzione idrica e l’aumento di peso sono tra le cause principali dei sintomi e disturbi che possono comparire alle mani delle donne soprattutto nell’ultimo trimestre di gravidanza. Negli ultimi tre mesi, infatti, aumentano sia la ritenzione idrica sia il peso corporeo per lo sviluppo del feto, che a loro volta causano l’aumento dei volumi all’interno del corpo.
In particolare, nelle donne predisposte possono comparire i sintomi della sindrome del tunnel carpale, provocati dalla compressione del nervo mediano al polso, che scorre all’interno dello stretto tunnel carpale e collega l’avambraccio alla mano. La compressione è dovuta al gonfiore delle guaine dei tendini che scorrono insieme al nervo e può essere causata dalla ritenzione idrica che riduce l’apporto di sangue al nervo, provocando il formicolio; sintomo caratteristico del tunnel carpale.
La comparsa di sintomi del tunnel carpale non deve essere sottovalutata: infatti, anche se in genere i sintomi possono risolversi spontaneamente dopo il parto, è necessario evitare che lo schiacciamento prolungato del nervo comprometta gravemente le sue funzioni.
Dopo il parto
Nelle neomamme, dopo il parto, è frequente la comparsa di una condizione chiamata morbo di De Quervain, causata dall’infiammazione dei tendini che fanno alzare e portare verso l’esterno il pollice. Si tratta di una patologia comune nelle giovani mamme, ma anche nelle nonne, ed è causata dalla posizione della mano durante l’accudimento del neonato: infatti, nel sostenere la testa del neonato, la posizione di sforzo mantenuto per lungo tempo, sovraccarica i tendini che si possono infiammare, con conseguente dolore e difficoltà di movimento e di rotazione del polso.
Con questi sintomi è fondamentale rivolgersi allo specialista della mano per valutare la salute delle mani e dei polsi.
Come si cura il tunnel carpale in gravidanza?
La diagnosi è il primo passo per valutare il tipo di cura necessario. Anche in gravidanza è possibile effettuare l’elettromiografia, un esame semplice che non ha alcuna controindicazione per il feto, che permette di valutare la funzionalità del nervo all’interno del tunnel carpale. Sulla base della valutazione clinica e dei risultati degli esami, la cura del tunnel carpale può essere di tipo conservativo nei casi iniziali, con tutore personalizzato ed esercizi che aiutano a ridurre la compressione del nervo, oppure chirurgica nei casi più avanzati. L’intervento, quando necessario, dura pochi minuti, si esegue in anestesia locale e non è controindicato in nessuna fase della gravidanza.
Qual è la terapia per il morbo di De Quervain per le neomamme?
Lo scopo della terapia è liberare la neomamma dal dolore e permetterle di avere una vita piena, anche nella cura del proprio bambino. Sulla base della valutazione clinica, dei sintomi e delle esigenze della donna (allattamento, rientro al lavoro, aiuto nella cura del neonato, età del bambino), lo specialista della mano può decidere se raccomandare riposo, impacchi caldi e antinfiammatori, oppure infiltrazioni locali di corticosteroidi, oppure un tutore personalizzato. Solo nel caso che il dolore non passi con i trattamenti conservativi, lo specialista può proporre l’intervento per liberare i tendini. L’intervento si effettua in anestesia locale e dura pochi minuti e permette un recupero immediato delle normali funzioni quotidiane della mano.
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