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In gravidanza e dopo il parto, le risposte a tanti dubbi

Sono tanti i dubbi e domande delle mamme in attesa e delle neomamme in questo periodo di emergenza nazionale per la diffusione del nuovo Coronavirus. Come proteggo il mio bimbo? Potrò seguire il corso preparto? Se sono positiva al coronavirus, cosa devo fare? Il team del Punto Nascita, sempre al lavoro per seguire con la massima attenzione le future mamme e i loro bebè, risponde ai dubbi e alle più frequenti domande secondo le linee guida AGOI (Associazione Ginecologi Ostetrici Italiani) e SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia).

Covid-19: cosa si chiedono le future mamme

Ci sono sintomi caratteristici del coronavirus in gravidanza? Anche in gravidanza i sintomi sono simili a quelli dell’influenza, e si manifestano dopo un periodo di incubazione, ovvero l’intervallo di tempo che trascorre fra il contagio e i primi sintomi, tra 2 e 11 giorni, fino a massimo 14 giorni. I sintomi più frequenti sono: febbre (>37.5), tosse o mal di gola, dispnea (respiro corto, difficoltà nella respirazione), tachipnea (respiro accelerato), raffreddore, diarrea e/o vomito, alterazione della percezione del gusto.
Ci sono misure di protezione speciali per proteggermi dal virus? Valgono le stesse misure per la popolazione generale, ovvero lavati spesso le mani, mantieni la distanza sociale di almeno 1 metro, segui le norme igieniche (tossisci o starnutisci nella piega del gomito/fazzoletto monouso da buttare subito dopo l’uso, e lavati le mani dopo averlo buttato), evita di toccarti occhi, naso e bocca.

Ho un maggiore rischio di contagio da coronavirus e infezioni respiratorie? La gravidanza può aumentare il rischio di infezioni respiratorie, ma i dati indicano che la donna in gravidanza non ha una maggiore suscettibilità a sviluppare l’infezione da coronavirus rispetto alla popolazione generale, né ad avere sintomi gravi in caso di contagio. Tuttavia, in caso di sintomi respiratori, rivolgiti sempre al medico di famiglia e/o medico ginecologo/ostetrica.

Controlli, visite ed esami previsti sono tutti necessari? Sì, sono necessari anche in tempo di coronavirus, secondo tempi e modalità di esecuzione stabiliti sulla base del tuo stato di salute e del periodo della gravidanza in cui sono raccomandati.

Come faccio a frequentare il corso preparto? Per continuare ad aiutarti a vivere in modo sereno, sicuro e consapevole la dolce attesa, i corsi preparto vengono svolti in modalità online dalle ostetriche dell’ospedale. Per iscriverti al corso preparto contatta il numero 02/69517500 dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 12.00.

Se il mio partner è positivo a Covid-19, devo fare il tampone anch’io? Avverti subito il tuo medico di famiglia e il medico ginecologo/ostetrica per sapere cosa fare e quali comportamenti adottare.

Se ho sintomi influenzali o sono positiva al virus, posso contagiare il mio bambino? Le conoscenze scientifiche attuali escludono che il virus passi attraverso la placenta, pertanto il feto è protetto.

Se ho sintomi influenzali o sono positiva al virus, dovrò fare un cesareo? L’infezione da Covid-19 non è una condizione che porta necessariamente al parto cesareo perché il virus non è stato ancora isolato nel sangue cordonale e nel liquido amniotico. Pertanto si sceglierà la modalità che abbia meno impatto per la salute della mamma, compreso anche il parto naturale.

In ospedale, tutte le future mamme vengono sottoposte al tampone al ricovero o, in caso di ricovero programmato, nei giorni antecedenti.

Dopo il parto

Se sono positiva (o ho i sintomi dell’influenza), posso allattare al seno? L’allattamento al seno è consigliato nella mamma con scarsità di sintomi (paucisintomatica) quantomeno fino al risultato del tampone, ma se la mamma ha sintomi respiratori come tosse, secrezioni e febbre ed è positiva al Covid-19 o in attesa dell’esito del tampone, il bambino non può stare con la mamma e il latte materno va dato dopo spremitura e con biberon.

Come posso proteggere il mio bimbo dal virus? Segui e metti in atto tutte le indicazioni e norme igieniche fornite alla popolazione generale (lava spesso le mani, usa fazzoletti monouso per tossire o starnutire, ecc.), ed evita le visite, anche di nonni e parenti.

 

 

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