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Celiachia in gravidanza: sintomi e terapia

Durante la gravidanza, la celiachia non diagnosticata o non trattata può compromettere l’assorbimento di micronutrienti fondamentali per la madre e per il feto, determinando condizioni di anemia materna, o di basso peso fetale e aumentando il rischio di aborto spontaneo del primo trimestre. È per questo motivo che l’attenzione alla diagnosi e alla gestione alimentare diventa particolarmente rilevante in questa fase.

Approfondiamo l’argomento con la professoressa Nicoletta Di Simone, Responsabile del Centro multidisciplinare di Patologia Ostetrica e la dottoressa Maria Bravo, biologa nutrizionista di Humanitas San Pio X.

Quali sono i sintomi della celiachia in gravidanza?

La celiachia è una malattia autoimmune sistemica che si sviluppa in soggetti con predisposizione genetica ed è scatenata dall’ingestione di glutine. Essa determina un’infiammazione cronica della mucosa dell’intestino tenue, con conseguente danno ai villi e ridotto assorbimento (malassorbimento) di nutrienti essenziali. In gravidanza, le persone geneticamente predisposte alla celiachia o intolleranti al glutine possono assistere a un aumento dei sintomi gastrointestinali e sistemici quali diarrea, stipsi, meteorismo e dolore addominale, maggiore stanchezza, alterazione dell’umore, eruzioni cutanee. Il malassorbimento o mancato assorbimento dei nutrienti contenuti nel cibo (in particolare il ferro) è uno dei motivi per cui, in gravidanza possono presentarsi anemia sideropenica – da carenza di ferro -, dal momento che la richiesta di ferro raddoppia nella donna in gravidanza, perdita di peso, problematiche intestinali, problemi nello sviluppo del feto. 

In caso di celiachia non diagnosticata prima del concepimento, inoltre, può aumentare il rischio di patologie ostetriche quali aborto spontaneo e aborto ricorrente, ritardo di crescita intrauterino, basso peso neonatale, parto pretermine

Come si diagnostica la celiachia in gravidanza?

La diagnosi di celiachia si basa sull’identificazione di marcatori sierologici specifici (anticorpi anti transglutaminasi, endomisio o gliadina). Si tratta di esami del sangue a cui, in genere, per la conferma della diagnosi segue l’endoscopia con biopsia duodenale che, in caso di celiachia, evidenzia atrofia dei villi e iperplasia delle cripte intestinali a livello della mucosa. 

Tuttavia, durante la gravidanza si tende a limitare il ricorso agli esami invasivi, preferendo un approccio prudente e posticipando la biopsia al periodo post-parto, qualora i risultati degli esami del sangue siano fortemente suggestivi per la celiachia. In questo caso, alla donna gravida è raccomandata la terapia dietetica per celiaci, da seguire in modo rigoroso e sotto controllo medico. Inoltre, è raccomandato il monitoraggio periodico di peso corporeo, emoglobina, ferritina, transferrina, folati e vitamina D.

In alcune donne che presentano familiarità o fattori di rischio noti per la celiachia, e desiderano una gravidanza, potrebbe essere consigliato uno screening precoce per la celiachia, in modo da prevenire i rischi ostetrici associati alla celiachia in gravidanza.

Quali sono le terapie per la celiachia in gravidanza?

Il trattamento fondamentale della celiachia in gravidanza è la dieta senza glutine rigorosa e permanente. È l’unica strategia che consente la guarigione della mucosa intestinale, la riduzione dell’infiammazione, e il miglior assorbimento dei nutrienti. Nella dieta senza glutine vanno esclusi alimenti contenenti frumento, orzo, segale, farro, kamut, malto, seitan e derivati. Vanno evitati anche quelli che dichiarano “possono contenere tracce di glutine” (possibilità contaminazione). È importante privilegiare cereali e alimenti naturalmente privi di glutine (riso, mais, quinoa, miglio, grano saraceno, amaranto ecc.), sempre verificando l’assenza di contaminazione crociata. Sono raccomandati i prodotti per celiaci e tutti gli alimenti gluten free.

L’adozione di una dieta priva di glutine determina la normalizzazione dei marker sierologici, il recupero della mucosa intestinale e la correzione del malassorbimento, fondamentale per la salute della mamma e lo sviluppo del feto. 

La gestione dell’integrazione nutrizionale in gravidanza, in presenza di celiachia, deve assicurare anche l’apporto ottimale di macro e micronutrienti – ferro, acido folico, calcio, vitamina D, vitamina B12, iodio – con particolare attenzione che gli integratori riportino la dicitura senza glutine o gluten free, oppure siano inclusi nel Prontuario AIC degli Alimenti

Ginecologia E Ostetricia
Biologia Applicata Alla Scienza Della Nutrizione

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